Trasporti, Logistica
CNA Fita: «Ci sono esigenze per le quali non si possono aspettare mesi»
Ne va della sicurezza per la circolazione stradale e del diritto di fare impresa
Molte dipendono dalla particolare complessità di questo settore, che richiederebbe una semplificazione amministrativa. Altre, denunciate da tempo, attengono alle inefficienze e inefficacia della macchina amministrativa pubblica.
Nei rapporti che gli autotrasportatori intrattengono con gli uffici periferici delle Motorizzazioni Civili (UMC) emerge, in primo luogo, una grave carenza di organico. Ci sono esigenze operative che non possono assolutamente aspettare mesi per essere risolte.
Per chiarire meglio, questo non soltanto per i lunghi tempi di attesa che da troppo tempo caratterizzano le operazioni di revisione ma anche per le grandi difficoltà di alcuni UMC di svolgere in tempi accettabili adempimenti che influiscono direttamente sull’operatività delle imprese di autotrasporto (nuove iscrizioni, re-immatricolazione dei mezzi e rilascio carte di circolazione, riconoscimento idoneità finanziaria, trasferimenti di sede).
Da un’indagine che CNA Fita ha svolto sul tema dei rapporti che gli operatori di questo settore hanno con gli uffici periferici delle motorizzazioni, emerge che su un campione di oltre 37mila imprese di autotrasporto, il 93,35% evidenzia invece lunghi tempi di risposta e riguarda la generalità delle pratiche presentate presso gli UMC di riferimento.
In generale, le principali cause che determinano i lunghi tempi di attesa sono riconducibili alla carenza di personale e alla scarsa propensione degli addetti ad avere conoscenze e competenze polivalenti. Seppur riferito a un peculiare comparto, quello dei trasporti refrigerati, emergono in maniera piuttosto diffusa i forti danni che devono subire le imprese per i ritardi correlati al rinnovo del certificato ATP.
Siamo consapevoli che le soluzioni non sono di facile attuazione e vanno ricercate in una organizzazione del lavoro caratterizzata da fattori che richiedono risposte sempre più veloci, e in una macchina amministrativa sottorganico e, anche per questo, che non regge il passo con i tempi richiesti dalle imprese. In proiezione futura, la via maestra è sicuramente quella di un piano straordinario di assunzioni per il MIT, anche nell’Ufficio Territoriale di Ravenna.
Lo scorso maggio avevamo espresso la nostra soddisfazione per l’avvio del tavolo in cui si sarebbero dovute affrontare le “problematiche della motorizzazione”. Vi era un impegno del vice ministro Bignami ad avviare un’attività costante di confronto per cercare di affrontare una serie di criticità di relazione con gli UMC che sono fondamentali per la gestione quotidiana di una impresa di autotrasporto, ma dobbiamo purtroppo prendere atto che non c’è stato nessuno tipo di sviluppo.
CNA FITA rivendica la necessità di un costante confronto con i decisori politici, per individuare soluzioni tempestive che garantiscano i diritti inviolabili dell’iniziativa economica privata.
© copyright Porto Ravenna News