Porti
ravenna
10 ottobre 2014
Mingozzi: "Una follia il porto offshore veneziano"
![Mingozzi: Una follia il porto offshore veneziano](/file/articoli/th/articoli_327.jpg)
10 ottobre 2014 - ravenna - “E’ incredibile - afferma il vicesindaco di Ravenna con delega al porto Giannantonio Mingozzi - come ritorni ancora alla ribalta la richiesta di Venezia e della sua autorità portuale di vedersi finanziato, con risorse pubbliche, un nuovo porto off-shore con terminal petrolifero e container, 8 miglia al largo della costa, un progetto il cui costo stimato è di 2,1 miliardi di euro”.
“Sabato scorso, in un dibattito a Venezia al quale ha preso parte anche il presidente ravennate Galliano Di Marco , l’ autorità portuale di Venezia per bocca di Paolo Costa ha rilanciato con il sostegno del sottosegretario all’economia Paolo Baretta un’idea che costituisce una vera e propria provocazione e un’inutile sperpero di risorse: dopo il Mose ora tocca al porto esclusivo per Venezia, tutto il contrario di un buon rapporto di collaborazione tra gli scali dell’Adriatico”.
“A mio avviso, sottolinea Mingozzi, il voler tentare a tutti i costi e a spese dello Stato di fare di Venezia lo scalo principale del sistema portuale dell’alto Adriatico è una manovra inaccettabile che si riverbera a tutto danno di Ravenna e Trieste; il sottosegretario Baretta tra l’altro non è nuovo a questi atteggiamenti visto che con l’on. Brunetta presentò l’emendamento dei cento milioni per Venezia in una recente legge finanziaria discussa in piena notte”.
“Mi fa piacere - conclude Mingozzi - che le maggiori autorità istituzionali presenti in quel dibattito si siano dichiarate contrarie a questo ennesimo tentativo camuffato da ragioni di competitività, compresa il presidente della regione Friuli Deborah Serracchiani evidentemente propensa a sostenere le ragioni di collaborazione tra Venezia Ravenna e Trieste e non quei conflitti di cui facciamo volentieri a meno”.
© copyright Porto Ravenna News
“Sabato scorso, in un dibattito a Venezia al quale ha preso parte anche il presidente ravennate Galliano Di Marco , l’ autorità portuale di Venezia per bocca di Paolo Costa ha rilanciato con il sostegno del sottosegretario all’economia Paolo Baretta un’idea che costituisce una vera e propria provocazione e un’inutile sperpero di risorse: dopo il Mose ora tocca al porto esclusivo per Venezia, tutto il contrario di un buon rapporto di collaborazione tra gli scali dell’Adriatico”.
“A mio avviso, sottolinea Mingozzi, il voler tentare a tutti i costi e a spese dello Stato di fare di Venezia lo scalo principale del sistema portuale dell’alto Adriatico è una manovra inaccettabile che si riverbera a tutto danno di Ravenna e Trieste; il sottosegretario Baretta tra l’altro non è nuovo a questi atteggiamenti visto che con l’on. Brunetta presentò l’emendamento dei cento milioni per Venezia in una recente legge finanziaria discussa in piena notte”.
“Mi fa piacere - conclude Mingozzi - che le maggiori autorità istituzionali presenti in quel dibattito si siano dichiarate contrarie a questo ennesimo tentativo camuffato da ragioni di competitività, compresa il presidente della regione Friuli Deborah Serracchiani evidentemente propensa a sostenere le ragioni di collaborazione tra Venezia Ravenna e Trieste e non quei conflitti di cui facciamo volentieri a meno”.
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