Con i coils, investimenti e occupazione

22 dicembre 2014 - ravenna - “Secondo i dati della Cooperativa Portuale, prendendo come riferimento il periodo gennaio-ottobre 2014, ne risulta che tra le merci conteggiate a tonnellata (esclusi i CTS e i rotabili) i coils sono stati il prodotto più movimentato, avendo superato seppure di poco il muro dei 4 milioni di tonnellate sugli 11 milioni totali.
Rispetto allo stesso periodo del 2013 vi è stato un incremento del 10,6% (pari a 391 mila tonnellate).

Anche se percentualmente l’aumento non è il più rilevante tra le varie merci quantitativamente significative, dove svettano i metalli e tubi che registrano un +363% (+382 mila tonnellate) ed i cereali a +38% (+383 mila tonnellate), i coils sono la merce che ha ottenuto l'incremento numericamente più alto, sempre sottolineando che non vengono conteggiati i CTS, sostanzialmente in pareggio, ed i rotabili che ad agosto segnano 500 mila tonnellate in più (dati Autorità Portuale).

La movimentazione dei coils non ha ancora raggiunto i 4,3 milioni di tonnellate dello stesso periodo nel 2011, ma vi è comunque una sostanziosa ripresa rispetto al 2012, quando perse il 22% del traffico rispetto all'anno precedente.

Vanno inoltre aggiunti al conteggio gli arrivi via CTS, circa 35 mila tonnellate dall’inizio dell’anno, e le partenze (c.a. mille tonnellate) che nel totale corrispondono a quasi 2000 contenitori.

Scendendo più nel dettaglio del 2014 e analizzando quanto movimentato dal terminal leader in questo settore, Marcegaglia, ne risulta un dato interessante e non secondario: sui 3 milioni di tonnellate movimentate il 7,7% (235 mila tonnellate) sono relative agli imbarchi ed all'export.
Anche a seguito degli investimenti fatti nello stabilimento, il numero delle navi imbarcate, nonché le dimensioni degli imbarchi, hanno raggiunto dimensioni decisamente ragguardevoli.

Al momento si effettuano regolarmente imbarchi da oltre 14.000 tonn, impensabili fino a pochi anni fa, e va inoltre rimarcato che sotto l’aspetto occupazionale, a parità di tonnellate movimentate, gli imbarchi hanno un peso specifico maggiore poiché richiedono molta più manodopera.

Il porto di Ravenna non muta certo la propria vocazione verso le rinfuse e l'import, tuttavia come già avvenuto per altre merci, si scopre in grado di diversificare la propria offerta sotto diversi aspetti, mettendo in campo attraverso terminalisti, operatori e le risorse della Cooperativa Portuale, un dinamismo non banale nonché una capacità di creare e cogliere occasioni in controtendenza rispetto all'andamento del paese.

Va da sé che gli investimenti fatti e futuri, necessari ad ottenere risultati di questa portata, sono ingentissimi. La sola Cooperativa Portuale ha già investito notevoli risorse nell’incremento del personale nonché nelle attrezzature, per importi nell’ordine di milioni di euro, avendone in programma altri parimenti importanti nel breve periodo, al fine di coadiuvare gli sforzi e le risorse messe in campo dai terminalisti.

Tutto ciò deve però essere suffragato e supportato dal compimento di quanto programmato dall’Autorità Portuale, dalla realizzazione di una rete viaria adeguata oltre che alla manutenzione di quella esistente, e dall'estensione della rete ferroviaria.

E’ importante sottolineare che nell’area portuale si sono potuti ottenere questi risultati senza che ci siano stati strappi nella pace sociale e che la se pur blanda ripresa è avvenuta sempre nel rispetto delle normative e delle buone prassi, in un ambiente impermeabile alle tentazioni dettate dalle scorciatoie e dal malaffare.
E questo si è reso possibile grazie all'attenzione di chi è chiamato a svolgere i controlli, Autorità Portuale in primis, e alla legge sulla portualità, scritta all'insegna della condivisione tra le varie parti sociali, e che a Ravenna viene puntualmente applicata .

Concludendo, è di vitale importanza che chi deve compiere le opere e gli investimenti venga messo in grado di farlo, sempre nel rispetto delle leggi e delle normative, e va ribadito che la nuova legge sulla portualità debba essere dibattuta, contrariamente a quanto sta avvenendo, con il coinvolgimento di rappresentanze ed associazioni”.



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