Porti
roma
05 febbraio 2015
Riforma della portualità: ecco il documento di Lupi
05 febbraio 2015 - roma - In previsione degli Stati generali della portualità e della logistica, convocati per lunedì prossimo, il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha diffuso un documento intitolato ‘Piano strategico nazionale della portualità e della logistica'.
“Tre sono gli obiettivi strategici – dice Lupi - sui quali si impernia il Piano, secondo quanto già indicato dal legislatore: migliorare la competitività del sistema portuale e logistico nazionale, favorire la crescita dei traffici delle merci e delle persone, agevolare la promozione dell'intermodalità nel traffico merci. Tali obiettivi potranno essere raggiunti anche attraverso la razionalizzazione, il riassetto e l’accorpamento delle Autorità portuali esistenti.
Ecco i nove punti cardine inseriti nel Piano strategico nazionale della portualità e della logistica:
1. Pianificazione strategica a lungo, medio e breve periodo
2. Specializzazione delle realtà portuali, razionalizzazione del sistema di governance, integrazione dei “distretti logistici” (“In questo contesto evolutivo può collocarsi una razionalizzazione delle autorità portuali non condizionata dai veti reciproci dei sistemi locali”)
3. Creazione di sinergie tra attori chiave appartenenti al settore pubblico
4. Programmazione coordinata degli investimenti pubblici nel settore della portualità e della logistica (“Il Piano individua a livello centrale un adeguato organismo per lo svolgimento di una forte azione di coordinamento e di pianificazione dell’impiego delle risorse pubbliche in materia di portualità e logistica”)
5. Rimozione di bottlenecks infrastrutturali puntuali
6. Semplificazione delle procedure e razionalizzazione dei processi decisionali (“Lo snellimento delle procedure include la riduzione della frammentazione e la razionalizzazione del sistema, quell’insieme di funzioni autorizzative e di controllo che rappresentano oggi il principale punto di debolezza del sistema stesso”)
7. Intermodalità (“Questo richiede, da un lato alcuni ma essenziali interventi infrastrutturali sui corridoi e sulle linee di adduzione agli scali principali, tesi a garantire standard operativi (lunghezza treni ammissibili, sagome) in linea con le moderne esigenze di efficienza del trasporto ferroviario; dall’altro la definizione di una strategia complessiva di razionalizzazione e sviluppo della offerta di servizi ferroviari, anche attraverso l’individuazione di strumenti di incentivo dedicati”)
8. Evoluzione tecnologica come abilitatore di un nuovo modello operativo più efficiente e più orientato a logiche di mercato e upgrade tecnologico infrastrutturale (“Ulteriore elemento innovativo sarà la costituzione di un sistema di monitoraggio complessivo delle merci in grado di collegare i dati presenti sulle diverse piattaforme istituzionali che offrirà la possibilità di costruire un database per la rilevazione dei traffici effettivi con tutte le caratteristiche gestionali di interesse e quindi abiliti una consapevole pianificazione strategica delle infrastrutture del Paese”)
9. Integrazione tra sistema portuale e logistico e mondo imprenditoriale
Questa lista delle priorità di intervento è stata stilata dallo staff del Ministro Lupi con il supporto del Comitato di esperti nominato con decreto lo scorso 27 novembre. In parallelo la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per mezzo di un’apposita task force sta esaminando la documentazione predisposta dalle Autorità Portuali relativa a progetti da intraprendere o già in corso di realizzazione.
© copyright Porto Ravenna News
“Tre sono gli obiettivi strategici – dice Lupi - sui quali si impernia il Piano, secondo quanto già indicato dal legislatore: migliorare la competitività del sistema portuale e logistico nazionale, favorire la crescita dei traffici delle merci e delle persone, agevolare la promozione dell'intermodalità nel traffico merci. Tali obiettivi potranno essere raggiunti anche attraverso la razionalizzazione, il riassetto e l’accorpamento delle Autorità portuali esistenti.
Ecco i nove punti cardine inseriti nel Piano strategico nazionale della portualità e della logistica:
1. Pianificazione strategica a lungo, medio e breve periodo
2. Specializzazione delle realtà portuali, razionalizzazione del sistema di governance, integrazione dei “distretti logistici” (“In questo contesto evolutivo può collocarsi una razionalizzazione delle autorità portuali non condizionata dai veti reciproci dei sistemi locali”)
3. Creazione di sinergie tra attori chiave appartenenti al settore pubblico
4. Programmazione coordinata degli investimenti pubblici nel settore della portualità e della logistica (“Il Piano individua a livello centrale un adeguato organismo per lo svolgimento di una forte azione di coordinamento e di pianificazione dell’impiego delle risorse pubbliche in materia di portualità e logistica”)
5. Rimozione di bottlenecks infrastrutturali puntuali
6. Semplificazione delle procedure e razionalizzazione dei processi decisionali (“Lo snellimento delle procedure include la riduzione della frammentazione e la razionalizzazione del sistema, quell’insieme di funzioni autorizzative e di controllo che rappresentano oggi il principale punto di debolezza del sistema stesso”)
7. Intermodalità (“Questo richiede, da un lato alcuni ma essenziali interventi infrastrutturali sui corridoi e sulle linee di adduzione agli scali principali, tesi a garantire standard operativi (lunghezza treni ammissibili, sagome) in linea con le moderne esigenze di efficienza del trasporto ferroviario; dall’altro la definizione di una strategia complessiva di razionalizzazione e sviluppo della offerta di servizi ferroviari, anche attraverso l’individuazione di strumenti di incentivo dedicati”)
8. Evoluzione tecnologica come abilitatore di un nuovo modello operativo più efficiente e più orientato a logiche di mercato e upgrade tecnologico infrastrutturale (“Ulteriore elemento innovativo sarà la costituzione di un sistema di monitoraggio complessivo delle merci in grado di collegare i dati presenti sulle diverse piattaforme istituzionali che offrirà la possibilità di costruire un database per la rilevazione dei traffici effettivi con tutte le caratteristiche gestionali di interesse e quindi abiliti una consapevole pianificazione strategica delle infrastrutture del Paese”)
9. Integrazione tra sistema portuale e logistico e mondo imprenditoriale
Questa lista delle priorità di intervento è stata stilata dallo staff del Ministro Lupi con il supporto del Comitato di esperti nominato con decreto lo scorso 27 novembre. In parallelo la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per mezzo di un’apposita task force sta esaminando la documentazione predisposta dalle Autorità Portuali relativa a progetti da intraprendere o già in corso di realizzazione.
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