Porti
ravenna
07 febbraio 2015
Lunedì assemblea dei lavoratori del porto
Morini (Filt Cgil): "Il ddl Guidi mette a rischio l'occupazione"
07 febbraio 2015 - ravenna - Lunedì 9 febbraio è in programma alle 21 nella sede della Compagnia portuale di Ravenna l'assemblea sindacale generale, organizzata da Filt Cgil e Fit Cisl, di tutti i lavoratori del porto di Ravenna.
“La convocazione dell'assemblea - spiega il segretario della Filt Cgil, Danilo Morini - si è resa necessaria per avviare la mobilitazione di tutti i lavoratori del porto per scongiurare gli interventi di deregolamentazione previsti dal ddl Guidi. Si profila un rischio reale per l'occupazione e la sicurezza in porto.
A Ravenna sono coinvolti oltre 500 tra portuali e operatori dei servizi nautici. Si sta progettando la distruzione delle regole e della legalità per quanto attiene al lavoro portuale, indirizzando le attività di un settore così importante e delicato verso la balcanizzazione e la concorrenza al massimo ribasso, a danno della sicurezza, delle garanzie di intervento in caso di emergenza, della professionalità e dei diritti fondamentali.
Mi riferisco all'intenzione del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, già presidente dei giovani industriali, di inserire tra le altre nefandezze, all'interno di un disegno di legge, una norma che abolisce di fatto l'Art. 17 della legge 84/94 (le cooperative-compagnie portuali per intenderci) aprendo alla libera concorrenza anche il ciclo nave e le operazioni portuali oltre che i servizi tecnico nautici (pilotaggio, ormeggio e rimorchio)>.
Morini sottolinea che tutto ciò - oltre a mettere in seria difficoltà soprattutto chi, come la Cooperativa Portuale di Ravenna, il Gruppo Ormeggiatori di Ravenna, il Gruppo Piloti, i lavoratori del rimorchio, si è fortemente strutturato e ha fatto investimenti importanti per consolidare l'impresa - provocherebbe la fine della professionalità in banchina e in porto, la fine della formazione e dell'attenzione alla sicurezza, insomma distruggerebbe quanto di buono oggi, in diverse realtà portuali e per vincolo di legge, si è realizzato. “Se pensiamo poi agli straordinari interventi fatti nel tempo per emergenze e salvataggio - dice Morini - , come avvenuto di recente anche di fronte al nostro porto, è facile rendersi conto del disastro che tali politiche potrebbero provocare.
Oltre alle prese di posizione della Filt, nei prossimi giorni partiranno iniziative, assemblee e mobilitazioni sia a livello locale che a Roma, per scongiurare questi pericoli. Come Cgil stiamo inoltre, non senza difficoltà, cercando di recuperare un'azione sindacale unitaria, per ora realizzata con la sola Fit Cisl, per meglio sostenere questi importantissimi fini. Stiamo percorrendo ogni strada per evidenziare il pericolo che tali modifiche produrrebbero su tutto il sistema portuale italiano, sulla sicurezza, sulla professionalità, sulla stabilità di un sistema che oggi garantisce i servizi tecnico nautici, i lavoratori portuali e le imprese terminaliste. Il disegno di legge dovrebbe andare al Consiglio dei ministri il 20 febbraio e stiamo quindi lavorando in tutte le direzioni per creare il massimo delle alleanze e per far togliere dal testo le parti incriminate.
Naturalmente è importantissimo il coinvolgimento di tutti gli attori della portualità e di tutti i lavoratori per sostenere col sindacato tutte le ulteriori forme di contrasto e di lotta che metteremo in campo”.
© copyright Porto Ravenna News
“La convocazione dell'assemblea - spiega il segretario della Filt Cgil, Danilo Morini - si è resa necessaria per avviare la mobilitazione di tutti i lavoratori del porto per scongiurare gli interventi di deregolamentazione previsti dal ddl Guidi. Si profila un rischio reale per l'occupazione e la sicurezza in porto.
A Ravenna sono coinvolti oltre 500 tra portuali e operatori dei servizi nautici. Si sta progettando la distruzione delle regole e della legalità per quanto attiene al lavoro portuale, indirizzando le attività di un settore così importante e delicato verso la balcanizzazione e la concorrenza al massimo ribasso, a danno della sicurezza, delle garanzie di intervento in caso di emergenza, della professionalità e dei diritti fondamentali.
Mi riferisco all'intenzione del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, già presidente dei giovani industriali, di inserire tra le altre nefandezze, all'interno di un disegno di legge, una norma che abolisce di fatto l'Art. 17 della legge 84/94 (le cooperative-compagnie portuali per intenderci) aprendo alla libera concorrenza anche il ciclo nave e le operazioni portuali oltre che i servizi tecnico nautici (pilotaggio, ormeggio e rimorchio)>.
Morini sottolinea che tutto ciò - oltre a mettere in seria difficoltà soprattutto chi, come la Cooperativa Portuale di Ravenna, il Gruppo Ormeggiatori di Ravenna, il Gruppo Piloti, i lavoratori del rimorchio, si è fortemente strutturato e ha fatto investimenti importanti per consolidare l'impresa - provocherebbe la fine della professionalità in banchina e in porto, la fine della formazione e dell'attenzione alla sicurezza, insomma distruggerebbe quanto di buono oggi, in diverse realtà portuali e per vincolo di legge, si è realizzato. “Se pensiamo poi agli straordinari interventi fatti nel tempo per emergenze e salvataggio - dice Morini - , come avvenuto di recente anche di fronte al nostro porto, è facile rendersi conto del disastro che tali politiche potrebbero provocare.
Oltre alle prese di posizione della Filt, nei prossimi giorni partiranno iniziative, assemblee e mobilitazioni sia a livello locale che a Roma, per scongiurare questi pericoli. Come Cgil stiamo inoltre, non senza difficoltà, cercando di recuperare un'azione sindacale unitaria, per ora realizzata con la sola Fit Cisl, per meglio sostenere questi importantissimi fini. Stiamo percorrendo ogni strada per evidenziare il pericolo che tali modifiche produrrebbero su tutto il sistema portuale italiano, sulla sicurezza, sulla professionalità, sulla stabilità di un sistema che oggi garantisce i servizi tecnico nautici, i lavoratori portuali e le imprese terminaliste. Il disegno di legge dovrebbe andare al Consiglio dei ministri il 20 febbraio e stiamo quindi lavorando in tutte le direzioni per creare il massimo delle alleanze e per far togliere dal testo le parti incriminate.
Naturalmente è importantissimo il coinvolgimento di tutti gli attori della portualità e di tutti i lavoratori per sostenere col sindacato tutte le ulteriori forme di contrasto e di lotta che metteremo in campo”.
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