Porti
ravenna
10 febbraio 2015
Il Circolo Porto boccia il DDL Mise
La riforma della legge 84/94 fa discutere
10 febbraio 2015 - ravenna - "Riscontriamo i contenuti della bozza del Ddl cd. “Concorrenza” che è comparso, non più di 10 giorni or sono, all’attenzione del cluster marittimo, prevedendo ipso facto, l’eliminazione dei pool di mano d'opera ex Art. 17 della Legge 84/94, la cancellazione del contratto nazionale di lavoro dei lavoratori portuali, lo svuotamento dei compiti delle Autorità Portuali e delle Autorità Marittime (Comando Generale delle Capitanerie di Porto) rispetto al controllo ed alle autorizzazioni nello svolgimento delle operazioni portuali e sulle imprese portuali.
Tutto questo, in nome di una presunta apertura alla libera concorrenza che, se da un lato ottiene l’effetto di devastare una delle poche realtà economiche che ancora non sono state danneggiate irrimediabilmente dalla crisi economica, dall'altro consolida le posizioni monopolistiche di alcuni terminalisti.
Esprimiamo con vigore la nostra contrarietà a queste norme che, se dovessero passare, inaugurerebbero una stagione di deregulation del mercato del lavoro portuale, pericolosa per le imprese che operano nei porti e dannosa per la sicurezza delle merci, con il serio rischio di favorire il fenomeno dell’infiltrazione da parte della criminalità organizzata; deleteria per i lavoratori, che verrebbero espulsi dal lavoro senza più sicurezze per il futuro.
Ci delude soprattutto l’atteggiamento di questo Governo, che sta esprimendo posizioni ben lontane da quanto ci aspetteremmo, come lavoratori, come imprenditori, come cittadini. Auspichiamo che riprenda immediatamente una discussione per la riforma della portualità, seria e partecipata dall'intero cluster marittimo, cogliendo anche l’occasione presentata dall'art. 29 dello "Sblocca Italia".
Ci aspettiamo, inoltre come cittadini di Ravenna e dell’Emilia Romagna, che ci sia una presa di posizione forte, senza tentennamenti, da parte delle nostre Istituzioni e dei nostri rappresentanti in Parlamento.
Non possiamo accettare che una prospettiva di licenziamenti, diminuzione dei livelli di sicurezza del lavoro, deregulation, come quella che la discussione politica in atto ci sta proponendo, sia tollerata dalla maggioranza che oggi ci governa!
Pertanto siamo a proporre efficaci e partecipate iniziative con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, affinché tali disegni vengano cancellati e si possa proseguire nell'approvazione dei progetti di legge già all'esame del Parlamento e per definire i contenuti dei provvedimenti di cui all'art. 29.
Invitiamo a partecipare ad iniziative di lotta tese a salvaguardare le imprese portuali, i lavoratori e la sicurezza nei porti e nel Paese.
Marco Farinatti segretario del Circolo “Porto di Ravenna” (al centro nella foto)
Allen Boscolo presidente Cooperativa Portuale di Ravenna/vicepresidente ANCIP
Roberto Bunicci capopilota Corpo Piloti del Porto di Ravenna
Mauro Samaritani Capogruppo Ormeggiatori del Porto di Ravenna
Luca Vitiello presidente SERS Rimorchio Ravenna – Gruppo GESMAR
Danilo Morini segretario provinciale CGIL FILT Ravenna
© copyright Porto Ravenna News
Tutto questo, in nome di una presunta apertura alla libera concorrenza che, se da un lato ottiene l’effetto di devastare una delle poche realtà economiche che ancora non sono state danneggiate irrimediabilmente dalla crisi economica, dall'altro consolida le posizioni monopolistiche di alcuni terminalisti.
Esprimiamo con vigore la nostra contrarietà a queste norme che, se dovessero passare, inaugurerebbero una stagione di deregulation del mercato del lavoro portuale, pericolosa per le imprese che operano nei porti e dannosa per la sicurezza delle merci, con il serio rischio di favorire il fenomeno dell’infiltrazione da parte della criminalità organizzata; deleteria per i lavoratori, che verrebbero espulsi dal lavoro senza più sicurezze per il futuro.
Ci delude soprattutto l’atteggiamento di questo Governo, che sta esprimendo posizioni ben lontane da quanto ci aspetteremmo, come lavoratori, come imprenditori, come cittadini. Auspichiamo che riprenda immediatamente una discussione per la riforma della portualità, seria e partecipata dall'intero cluster marittimo, cogliendo anche l’occasione presentata dall'art. 29 dello "Sblocca Italia".
Ci aspettiamo, inoltre come cittadini di Ravenna e dell’Emilia Romagna, che ci sia una presa di posizione forte, senza tentennamenti, da parte delle nostre Istituzioni e dei nostri rappresentanti in Parlamento.
Non possiamo accettare che una prospettiva di licenziamenti, diminuzione dei livelli di sicurezza del lavoro, deregulation, come quella che la discussione politica in atto ci sta proponendo, sia tollerata dalla maggioranza che oggi ci governa!
Pertanto siamo a proporre efficaci e partecipate iniziative con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, affinché tali disegni vengano cancellati e si possa proseguire nell'approvazione dei progetti di legge già all'esame del Parlamento e per definire i contenuti dei provvedimenti di cui all'art. 29.
Invitiamo a partecipare ad iniziative di lotta tese a salvaguardare le imprese portuali, i lavoratori e la sicurezza nei porti e nel Paese.
Marco Farinatti segretario del Circolo “Porto di Ravenna” (al centro nella foto)
Allen Boscolo presidente Cooperativa Portuale di Ravenna/vicepresidente ANCIP
Roberto Bunicci capopilota Corpo Piloti del Porto di Ravenna
Mauro Samaritani Capogruppo Ormeggiatori del Porto di Ravenna
Luca Vitiello presidente SERS Rimorchio Ravenna – Gruppo GESMAR
Danilo Morini segretario provinciale CGIL FILT Ravenna
© copyright Porto Ravenna News