Ottolenghi ribadisce il 'no' agli espropri

02 marzo 2015 - ravenna - E’ convocato per domani il Comitato portuale di Ravenna. All’ordine del giorno la presentazione del piano triennale e quindi l’aggiornamento sull’iter del progettone.

“Recentemente Confindustria Romagna – scrive il presidente degli industriali Guido Ottolenghi, recentemente dimessosi dal Comitato in polemica con il presidente dell’Autorità portuale, Galliano Di Marco - ha pubblicamente attirato l’attenzione sull’imponente piano di espropri proposto dall’Autorità Portuale come unica soluzione possibile al posizionamento delle sabbie di escavo dei fondali. Tale escavo, da tutti auspicato da molti anni, non è mai stato realizzato, malgrado gli annunci della stessa Autorità (sulla stampa ne è stato annunciato l’imminente avvio nel 2012, e poi nel 2013, e ancora nel 2014, e ora si parla di 2017). Tali espropri costano ingenti somme di denaro pubblico e influenzeranno per decenni lo sviluppo industriale di Ravenna, e allo stesso tempo diminuiscono i fondi disponibili per l’escavo.

Per tali motivi, dopo aver fatto presente più volte all’Autorità Portuale le proprie perplessità, Confindustria ha chiesto un dibattito aperto e approfondito su queste scelte, che consenta la più ampia comprensione e condivisione possibile, ricordando come l’esproprio sia uno strumento estremo dell’azione amministrativa”.

Per Ottolenghi “tali passaggi hanno dato qualche importante frutto per il nostro territorio, perché associazioni e istituzioni hanno avviato un approfondimento sui temi da noi sollevati. Si sono svolti in queste settimane molti incontri e dibattiti, e in conseguenza di ciò il Comitato Portuale, già convocato il 3 marzo per deliberare il Piano Operativo Triennale che dà il via libera agli espropri, ha mutato l’ordine del giorno affinché dopo la presentazione del Piano, che avverrà il 3 marzo, vi sia modo per i membri del Comitato di approfondirlo e discuterlo prima di essere chiamati ad approvarlo in una successiva seduta.

Tale passaggio, qualunque sia l’esito degli approfondimenti in corso, è motivo di soddisfazione per la nostra associazione, perché consentirà una scelta più consapevole e meditata su una materia cruciale per il nostro futuro, sui suoi vantaggi e sui rischi. Tuttavia nel nostro comunicato avevamo chiesto che il dibattito potesse avere una dimensione pubblica, fiduciosi che le aziende e i cittadini possono comprendere le scelte in corso, e porre quesiti pertinenti.

Oggi viene presentata una unica alternativa al Piano, e cioè il dissesto dell’Autorità e del Porto: se così è dovremmo capire perché ci siamo ridotti così, ma la scelta è facile. Se però vi sono altre alternative una occasione di analisi sarà utile per tutti, e il progetto di escavo ne uscirà più solido e condiviso”.



© copyright Porto Ravenna News