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Porti

ravenna 06 marzo 2015

Il porto di Ravenna si è fermato

Altissima adesione di tutti i lavoratori allo sciopero proclamato da Cgil, Cisl, Uil

06 marzo 2015 - ravenna - Il porto di Ravenna si è fermato. Lo sciopero nazionale proclamato per oggi, venerdì 6 marzo, da Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt ha ottenuto a Ravenna un'altissima partecipazione fermando di fatto ogni attività all'interno dello scalo marittimo romagnolo. L'adesione alla mobilitazione ha raggiunto il 100% in Compagnia portuale e tra i lavoratori interinali ed è stata altissima tra i lavoratori dei terminal e in Autorità portuale.

Lo sciopero ha riscosso una grande partecipazione anche nei servizi tecnico nautici, dove i lavoratori hanno scioperato nel rispetto della normativa di legge e garantendo la sicurezza e i servizi essenziali.

La giornata di protesta è stata caratterizzata da un coloratissimo corteo e da un affollato presidio in piazza del Popolo a Ravenna davanti alla Prefettura. “Siamo estremamente soddisfatti – commenta il segretario provinciale della Filt Cgil, Danilo Morini - per la risposta del mondo portuale ravennate che in maniera pacifica, ma determinata, si schiera contro una riforma dei porti che porterebbe gravissime conseguenze.

L'iniziativa ha inoltre raccolto il forte sostegno delle istituzioni locali con le presenze al presidio del sindaco e del vicesindaco di Ravenna, dei consiglieri regionali Gianni Bessi, Piergiovanni Alleva e Mirco Bagnari, del presidente della Provincia e del presidente dell'Autorità portuale.

Questa riforma mette a rischio l'occupazione e la sicurezza. Come ribadito più volte, in queste ultime settimane, ci troviamo di fronte a un disegno di distruzione delle regole e della legalità per quanto attiene al lavoro portuale. La riforma indirizza le attività di un settore così importante e delicato verso la balcanizzazione e la concorrenza al massimo ribasso, a danno della sicurezza, delle garanzie di intervento in caso di emergenza, della professionalità e dei diritti fondamentali”.

Una delegazione dei tre sindacati di categoria e dei lavoratori è stata ricevuta dal Prefetto: “Nel corso dell'incontro - commenta Morini - abbiamo consegnato una nota ufficiale con le motivazioni e il dettaglio delle ragioni della nostra protesta che il Prefetto si è impegnato a trasmettere al Governo. Ci auguriamo che il successo degli scioperi a livello nazionale possa indurre il Governo a un ripensamento.

Ribadiamo il fatto che agli attacchi all'articolo 17 della legge 84/94, aprendo al mercato anche il ciclo nave e le operazioni portuali oltre che i servizi tecnico nautici, spalancano le porte alle infiltrazioni illegali, già così pervasive nel mondo della logistica, e si scaricano sulle spalle dei lavoratori le rincorse al massimo ribasso.
In questo modo si dissolverebbe inoltre il contratto nazionale dei lavoratori portuali e dei dipendenti delle Autorità portuali.
L'abbandono delle norme vigenti provocherebbe la fine della professionalità in banchina e in porto, la fine della formazione e dell'attenzione alla sicurezza, distruggerebbe quanto di buono oggi, in diverse realtà portuali e per vincolo di legge, si è realizzato”.


foto di Massimo Fiorentini

visita il nostro canale youtube per i video delle interviste a

- Danilo Morini, segretario provinciale Cgil Filt Ravenna

- Rino Missiroli, segretario Uil Trasporti Emilia Romagna

- Luca Vitiello, presidente Assorimorchiatori, presidente Sers Rimorchio Ravenna-Gruppo Gesmar

- Allen Boscolo, presidente Cooperativa Portuale di Ravenna, vicepresidente Ancip

- Mauro Samaritani, capogruppo Ormeggiatori del porto di Ravenna

- Ivan Lombini, lavoratore Compagnia Portuale di Ravenna








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