Porti
roma
10 marzo 2015
Riforma dei porti, tre ipotesi sul tavolo
Dalle soppressione delle Authority al taglio a 15
10 marzo 2015 - roma - Giorni cruciali per la predisposizione del documento finale sulla portualità da sottoporre al presidente del Consiglio, Matteo Renzi: il testo di riforma della 84/94 che contempli grandi cambiamenti sul fronte della governance.
Dopo la riunione di ieri sera nell’ufficio del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, si delineano tre ipotesi che verranno sottoposte giovedì a Renzi, presenti Deborah Serracchiani, Luca Lotti e Maurizio Maresca.
Renzi preme (prima ipotesi) per un azzeramento totale delle Authorità portuali e per l’istituzione di una cabina di regia nazionale con l’Agenzia dei porti.
Seconda ipotesi, figlia della mediaizone: riduzione delle Autorità portuali da 24 a 15 come indicato nel Piano della logistica presentato da Lupi. Sopravviverebbero quindi Ravenna, Gioia Tauro, Trieste, Civitavecchia, Genova, La Spezia, Ancona, Bari, Cagliari, Palermo Livorno, Venezia, Augusta, Napoli e Taranto.
Resterebbero esclusi porti importanti come Savona, che ha già manifdestato tutta la sua contrarietà a questa ipotesi, sollevando polemiche anche dentro il Pd.
L’ultima ipotesi, tutta ‘italiana’, è quella di lasciare intatte le 24 Autority, senza più poteri principali affidati all’Agenzia Nazionale dei porti.
© copyright Porto Ravenna News
Dopo la riunione di ieri sera nell’ufficio del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, si delineano tre ipotesi che verranno sottoposte giovedì a Renzi, presenti Deborah Serracchiani, Luca Lotti e Maurizio Maresca.
Renzi preme (prima ipotesi) per un azzeramento totale delle Authorità portuali e per l’istituzione di una cabina di regia nazionale con l’Agenzia dei porti.
Seconda ipotesi, figlia della mediaizone: riduzione delle Autorità portuali da 24 a 15 come indicato nel Piano della logistica presentato da Lupi. Sopravviverebbero quindi Ravenna, Gioia Tauro, Trieste, Civitavecchia, Genova, La Spezia, Ancona, Bari, Cagliari, Palermo Livorno, Venezia, Augusta, Napoli e Taranto.
Resterebbero esclusi porti importanti come Savona, che ha già manifdestato tutta la sua contrarietà a questa ipotesi, sollevando polemiche anche dentro il Pd.
L’ultima ipotesi, tutta ‘italiana’, è quella di lasciare intatte le 24 Autority, senza più poteri principali affidati all’Agenzia Nazionale dei porti.
© copyright Porto Ravenna News