Porti
ravenna
11 marzo 2015
Porto insabbiato, nuova ordinanza
11 marzo 2015 - ravenna - Ordinanza della Capitaneria di porto, dopo che 100 mila metri cubi di sabbia hanno intasato l’imboccatura del porto, nella quale vengono rivisti i pescaggi massimi consentiti alle navi in entrata e uscita dallo scalo ravennate e le condizioni di marea che devono essere rispettate.
Un provvedimento inevitabile per garantire la sicurezza della navigazione soprattutto dopo l’incidente avvenuto l’altro giorno: la Giorgos B, nave di 185 metri di lunghezza, si è, infatti, incagliata a mezzo miglio dall’imboccatura a causa del dosso sabbioso.
Con l’ordinanza si dispone che le navi con un pescaggio compreso tra 9,45 e 10,50 metri possano entrare e uscire dal porto soltanto in presenza di determinate condizioni di marea. In particolare, le navi maggiori, in questo caso quelle comprese tra i 10,21 e i 10,50 metri di pescaggio, devono avere una condizione di marea superiore di 30 centimetri rispetto al medio mare.
Se da una parte vi è la necessità di garantire la sicurezza della navigazione alla luce del nuovo dosso, dall’altra ci sono i problemi di fruizione del porto. Le navi saranno costrette a maggiori attese in rada, con un aumento quindi dei costi.
Lo scorso anno, in occasione di un analogo problema ma con un accumulo di 200 mila metri cubi di sabbia, molte navi furono costrette a scaricare parte delle merci a Koper o a Venezia per arrivare a Ravenna più leggere e, quindi, con un pescaggio in regola. Ciò si tramutò in una forte perdita economica per molti operatori.
Nella riunione del Comitato portuale di ieri, il presidente dell’Autorità Portuale, Galliano Di Marco, ha informato del fatto che «in relazione al problema dell’ingresso di alcuni tipi di navi in avamporto e alla relativa Ordinanza emessa dalla Capitaneria di Porto, l’Autorità Portuale ha già convocato la Conferenza dei servizi, per il 20 marzo prossimo».
© copyright Porto Ravenna News
Un provvedimento inevitabile per garantire la sicurezza della navigazione soprattutto dopo l’incidente avvenuto l’altro giorno: la Giorgos B, nave di 185 metri di lunghezza, si è, infatti, incagliata a mezzo miglio dall’imboccatura a causa del dosso sabbioso.
Con l’ordinanza si dispone che le navi con un pescaggio compreso tra 9,45 e 10,50 metri possano entrare e uscire dal porto soltanto in presenza di determinate condizioni di marea. In particolare, le navi maggiori, in questo caso quelle comprese tra i 10,21 e i 10,50 metri di pescaggio, devono avere una condizione di marea superiore di 30 centimetri rispetto al medio mare.
Se da una parte vi è la necessità di garantire la sicurezza della navigazione alla luce del nuovo dosso, dall’altra ci sono i problemi di fruizione del porto. Le navi saranno costrette a maggiori attese in rada, con un aumento quindi dei costi.
Lo scorso anno, in occasione di un analogo problema ma con un accumulo di 200 mila metri cubi di sabbia, molte navi furono costrette a scaricare parte delle merci a Koper o a Venezia per arrivare a Ravenna più leggere e, quindi, con un pescaggio in regola. Ciò si tramutò in una forte perdita economica per molti operatori.
Nella riunione del Comitato portuale di ieri, il presidente dell’Autorità Portuale, Galliano Di Marco, ha informato del fatto che «in relazione al problema dell’ingresso di alcuni tipi di navi in avamporto e alla relativa Ordinanza emessa dalla Capitaneria di Porto, l’Autorità Portuale ha già convocato la Conferenza dei servizi, per il 20 marzo prossimo».
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