Porti
ravenna
01 aprile 2015
Casse di colmata, dieci avvisi di garanzia
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01 aprile 2015 - ravenna - Sono dieci gli avvisi di garanzia relativi all'inchiesta sulle casse di colmata, pervenuti ai vertici dell’Autorità Portuale di Ravenna, della società Sapir e della cooperativa Cmc. L'inchiesta è seguita dal procuratore capo Alessandro Mancini e coassegnata al pubblico ministero Marilù Gattelli.
Gli avvisi di garanzia interessano l’attuale e l’ex presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco e Giuseppe Parrello. I legali rappresentati della società portuale Sapir: il presidente Matteo Casadio, il suo predecessore Giordano Angelini e l’amministratore delegato Roberto Rubboli. Per la Cmc sono stati raggiunti dal provvedimento il presidente Massimo Matteucci, l’ex amministratore delegato Dario Foschini e i dirigenti Alfredo Fioretti, Maurizio Fucchi e Guido Leoni.
Tutti i protagonisti della vicenda devono rispondere, a vario titolo, di attività di gestione di rifiuti non autorizzata in riferimento a due distinti reati: raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio di rifiuti senza autorizzazione e realizzazione o gestione di una discarica non autorizzata. Sono i reati previsti dal decreto legislativo 152 del 2006 in materia di ambiente (l’ex decreto Ronchi).
Le cinque casse di colmata, per un totale di 3,3 milioni di metri cubi, sono attualmente comprese nel Progettone, il piano per l’approfondimento dei fondali del canale Candiano messo a punto dall’Autorità portuale. Il materiale in esse accumulato dovrebbe servire per alzare il livello delle aree interessate al piano della logistica portuale. Una volta svuotate, potranno così accogliere di nuovo la sabbia proveniente dai dragaggi.
© copyright Porto Ravenna News
Gli avvisi di garanzia interessano l’attuale e l’ex presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco e Giuseppe Parrello. I legali rappresentati della società portuale Sapir: il presidente Matteo Casadio, il suo predecessore Giordano Angelini e l’amministratore delegato Roberto Rubboli. Per la Cmc sono stati raggiunti dal provvedimento il presidente Massimo Matteucci, l’ex amministratore delegato Dario Foschini e i dirigenti Alfredo Fioretti, Maurizio Fucchi e Guido Leoni.
Tutti i protagonisti della vicenda devono rispondere, a vario titolo, di attività di gestione di rifiuti non autorizzata in riferimento a due distinti reati: raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio di rifiuti senza autorizzazione e realizzazione o gestione di una discarica non autorizzata. Sono i reati previsti dal decreto legislativo 152 del 2006 in materia di ambiente (l’ex decreto Ronchi).
Le cinque casse di colmata, per un totale di 3,3 milioni di metri cubi, sono attualmente comprese nel Progettone, il piano per l’approfondimento dei fondali del canale Candiano messo a punto dall’Autorità portuale. Il materiale in esse accumulato dovrebbe servire per alzare il livello delle aree interessate al piano della logistica portuale. Una volta svuotate, potranno così accogliere di nuovo la sabbia proveniente dai dragaggi.
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