Porti
ravenna
11 aprile 2015
Sequestrata cassa di colmata, il Progettone slitta
![Sequestrata cassa di colmata, il Progettone slitta](/file/articoli/th/articoli_478.jpg)
11 aprile 2015 - ravenna - La magistratura ravennate ha posto sotto sequestro una delle cinque casse di colmata oggetto dell’indagine per reati ambientali avviata un anno fa e per la quale sono stati emessi dieci avvisi di garanzia. Si tratta della cassa di colmata della Sapir di Largo Trattaroli, contenente 1,4 milioni di metri cubi di materiale.
La cassa di colmata sequestrata rientrava tra quelle a disposizione del Progettone, lo strumento urbanistico per l’approfondimento dei fondali del porto. Per questo motivo si è parlato dell’argomento anche venerdì pomeriggio nel corso del Comitato portuale.
Se la magistratura dovesse disporre lo svuotamento della cassa di colmata, l’Autorità portuale dovrà farsene immediatamente carico, finanziariamente e logisticamente. Per questo motivo si stanno valutando eventuali aree dove depositare il materiale.
Tornano quindi d’attualità alcune zone in un primo tempo prese in considerazione dall’Autorità portuale, poi scartate. Si tratta dell’ex Sarom, nella parte non interessata ai lavori di bonifica disposti da Eni. Di un’area a ridosso del ponte mobile, verso monte, e del Pontazzo, a fianco della Baiona.
E’ certo, comunque, che il Progettone subirà un altro rinvio. E’ saltata infatti la riunione al Consiglio superiore dei lavori pubblici che avrebbe dovuto analizzare le modifiche apportate al progetto di approfondimento dei fondali del porto di Ravenna. L’organismo è privo della presidenza dopo lo scandalo-Incalza.
© copyright Porto Ravenna News
La cassa di colmata sequestrata rientrava tra quelle a disposizione del Progettone, lo strumento urbanistico per l’approfondimento dei fondali del porto. Per questo motivo si è parlato dell’argomento anche venerdì pomeriggio nel corso del Comitato portuale.
Se la magistratura dovesse disporre lo svuotamento della cassa di colmata, l’Autorità portuale dovrà farsene immediatamente carico, finanziariamente e logisticamente. Per questo motivo si stanno valutando eventuali aree dove depositare il materiale.
Tornano quindi d’attualità alcune zone in un primo tempo prese in considerazione dall’Autorità portuale, poi scartate. Si tratta dell’ex Sarom, nella parte non interessata ai lavori di bonifica disposti da Eni. Di un’area a ridosso del ponte mobile, verso monte, e del Pontazzo, a fianco della Baiona.
E’ certo, comunque, che il Progettone subirà un altro rinvio. E’ saltata infatti la riunione al Consiglio superiore dei lavori pubblici che avrebbe dovuto analizzare le modifiche apportate al progetto di approfondimento dei fondali del porto di Ravenna. L’organismo è privo della presidenza dopo lo scandalo-Incalza.
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