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Porti

ravenna 10 maggio 2015

In 25 mila per il raduno dell'Anmi

Chiesta a gran voce la liberazione di Latorre e Girone

10 maggio 2015 - ravenna - Con la parata nazionale, si è concluso il XIX Raduno dei Marinai d’Italia.
Il corteo è partito da viale Pallavicini, ha percorso viale Farini e via Diaz per arrivare in Piazza del Popolo, dove ad attenderlo, oltre a tantissimi cittadini e autorità locali e della Marina, vi erano il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, il capo di Stato Maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, il Comandante Generale del Corpo Capitanerie di Porto e Guardia Costiera, ammiraglio Ispettore Capo Felicio Angrisano, il presidente nazionale dell’ANMI, ammiraglio di squadra Paolo Pagnottella.

“Vi porto il saluto della marina operante – ha detto il Capo di Stato Maggiore della Marina, De Giorgi – e voglio dirvi che la marina guarda a voi come componente vitale e insostituibile del suo stesso organismo.
Questo giorno non rappresenti soltanto un’occasione per ritrovarci e riconoscerci nel ricordo di gesta passate, ma sia anche momento di concentrazione e di impegno volto al futuro e ai compiti che ci attendono. Compiti che, sia in pace sia nell’eventualità di un confronto armato, sono imponenti per la Marina e vitali per la nostra Patria. E la Marina sarà in grado di assolverli tanto più degnamente quanto maggiore sarà la consapevolezza dei problemi navali e marittimi della nostra nazione.
Desidero sappiate che la Marina conta su di voi, sulle vostre capacità di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi del mare, affinché non manchino alla Marina i mezzi per mantenere lo strumento navale nelle dimensioni e livello di efficienza e modernità necessari per adempiere al sacro dovere verso la Patria. Concludo dandovi la conferma che i nostri equipaggi sono quelli di sempre, moralmente integri, sani, laboriosi, disciplinati e pronti a operare secondo le migliori tradizioni della marina.
Su di essi la Patria può fare pieno affidamento in ogni momento e in ogni circostanza”.

“I migranti sono essenzialmente un problema umanitario. Il problema reale è rimuovere le cause che sono dietro al fenomeno e intervenire sui trafficanti, oltre a permettere che ci sia sviluppo e stabilità in questi Paesi rivieraschi», ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano.
Il generale Graziano ha, quindi, sottolineato la «necessità» di una «azione di prevenzione e sicurezza» e di un sistema «che permetta di controllare le crisi che stanno iniziando sul fronte Sud e che si stanno diffondendo dall'Iraq e dalle zone dove vi è stata l'espansione del califfato», situazioni che si sono aggiunte «a crisi che già esistevano» e alla «situazione degradata libica».
Rispetto ai possibili interventi, il capo di stato maggiore della Difesa ha detto che «non possiamo parlare di piani» dei militari: «i militari si limitano a trasformare in misure tecniche quello che viene deciso a livello politico».
In ogni caso, «le Forze armate italiane hanno dato negli ultimi anni grande prova di efficacia» e in un contesto di coordinamento «europeo e internazionale, l'Italia ha già dichiarato di essere pronta ad assumersi le proprie responsabilità».

“In questo momento - ha detto nell’intervento conclusivo il sottosegretario 
alla Difesa Domenico Rossi -
per l'area
mediterranea, a causa delle dinamiche strategiche che la riguardano, è
evidente che non possiamo che
investire in tutte le Forze Armate», le quali «nel loro
complesso danno sicurezza a questo Paese. In particolare
sulla Marina, per la quale il Governo ha disposto un’apposita legge
proprio per il rinnovamento navale, affinché sia sempre in grado
di soddisfare i propri compiti».
«Questo Paese - ha aggiunto Rossi - attraversa, e speriamo stia
superando, una crisi di carattere economico. Probabilmente, però, la
crisi più grande è quella della disgregazione dei valori etici e
morali intervenuta nel tempo. Credo che questo Paese possa
guardare con tranquillità agli uomini e alle donne in divisa»,
che «possono portarlo fuori dalla crisi e farlo ricrescere con
prosperità, equità e solidarietà».

Il vicesindaco Giannantonio Mingozzi, che ha rappresentato il Comune nel comitato organizzativo del IXX raduno dei marinai d’Italia istituito un anno fa, e il sindaco Fabrizio Matteucci al termine della sfilata confluita stamani in piazza del Popolo, hanno sottolineato come “il lavoro di questi mesi assieme agli esponenti nazionale e ravennati dell’Anmi abbia assicurato un coinvolgimento ordinato e straordinario per un numero di presenze che ha via via raggiunto le 25mila unità. Ravenna civica e ospitale è stata all’altezza delle aspettative e per questo ringrazia, oltre ai Marinai d’Italia, tutti gli esercizi pubblici, bar, ristoranti e alberghi che hanno collaborato a queste dieci giornate, e i cittadini tutti per qualche disagio sopportato”.
“Faremo il possibile – continuano Matteucci e Mingozzi – affinché la Darsena di città continui questa bella esperienza di presenze e offerte di intrattenimento, magari per un pontone che possa assicurare per più mesi all’anno, la sede ideale per concerti e spettacoli.
Dopo il raduno nazionale dei Fanti di quattro anni fa, Ravenna ha offerto all’Italia un’altra grande dimostrazione di affetto e di organizzazione che i marinai non dimenticheranno. Quando vorranno ritornare nella nostra città in visita con le loro famiglie saranno sempre i benvenuti. Ci fa piacere – aggiungono sindaco e vicesindaco – che tutto il pubblico presente in Piazza abbia a lungo applaudito l’omaggio ai marò, Girone e Latorre, a cui gran parte del raduno è stato dedicato”.


Tutti gli intervenuti hanno ribadito l’impegno a riportare a casa, al più presto, i fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I Marinai d’Italia e tutto il pubblico presente hanno più volte applaudito il richiamo alla liberazione dei due fucilieri.

Al raduno hanno preso parte 25 mila persone, tra marinai veterani e familiari, 240 le delegazioni partecipanti, 250 i pullman utilizzati.

Prima dell’arrivo del lungo corteo, l’ammiraglio Pagnottella ha ringraziato gli intervenuti, sottolineando come i «marinai siano gente speciale, che affronta la vita con coraggio, sempre pronti a servire le istituzioni e i cittadini. Ciò di cui sono assolutamente sicuro è che tutti noi crediamo nei valori del diritto, della lealtà e della solidarietà. L’Italia è grande anche grazie alla sua Marina>.

La parata, festosa e colorata, ha dato un esempio di come i Marinai d’Italia sentano ancora forte il legame con i valori della marineria, tanto da essere venuti a Ravenna anche da Stati Uniti e Australia.



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