Porti
roma
22 maggio 2015
Ecco la riforma dei porti: bastano otto distretti
22 maggio 2015 - roma - Quasi duecento pagine per dire che chi ha governato finora non ha capito pressochè nulla di porti. La situazione della portualità italiana è deficitaria, non concorrenziale, fatta di sprechi e di scarsissima programmazione.
Il documento si intitola “Piano strategico della portualità e della logistica” ed è firmato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che il governo utilizzerà come base per riformare il settore.
Secondo il modello ipotizzato dal ministero, saranno istituite otto Autorità di Sistema Portuale (AdSP).
Eccole. Nord Tirrenica: Genova, La Spezia, Savona e Marina di Carrara; Nord Adriatica: Venezia, Trieste, Ravenna e Ancona; Tirrenica Centrale: Livorno, Piombino e Civitavecchia; Sarda: Cagliari-Sarroch e Olbia-Golfo Aranci; Campana: Napoli e Salerno; Pugliese: Bari, Brindisi, Taranto e Manfredonia; Calabra e dello Stretto: Gioia Tauro e Messina; Siciliana: Palermo, Catania ed Augusta.
"In tali soggetti potranno essere concentrate tutte le principali funzioni di promozione, pianificazione, gestione e controllo oggi attribuite alle Autorità Portuali. Il presidente sarà nominato direttamente dal ministro, di concerto con il presidente della/delle Regione/i interessate, mentre il relativo Comitato di Gestione sarà composto, oltre che dal presidente, da ulteriori membri nominati uno ciascuno dalle Regioni interessate e, ove presenti, dalle città Metropolitane ed in ogni caso non potrà essere composto da più di cinque membri, con l’eccezione dell’Autorità Nord Adriatica.
I direttori delle Direzioni Portuali parteciperanno al Comitato, ma senza diritto di voto. Si prevede, poi, la creazione in ciascuna Autorità di un Tavolo di Partenariato della Risorsa Mare, ed in ciascuna Direzione Portuale di un Comitato di Cluster Marittimo con funzioni consultive di partenariato economico-sociale, in cui siano presenti i rappresentanti delle categorie di settore interessate e delle associazioni datoriali".
Scarica il documento ufficiale
© copyright Porto Ravenna News
Il documento si intitola “Piano strategico della portualità e della logistica” ed è firmato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che il governo utilizzerà come base per riformare il settore.
Secondo il modello ipotizzato dal ministero, saranno istituite otto Autorità di Sistema Portuale (AdSP).
Eccole. Nord Tirrenica: Genova, La Spezia, Savona e Marina di Carrara; Nord Adriatica: Venezia, Trieste, Ravenna e Ancona; Tirrenica Centrale: Livorno, Piombino e Civitavecchia; Sarda: Cagliari-Sarroch e Olbia-Golfo Aranci; Campana: Napoli e Salerno; Pugliese: Bari, Brindisi, Taranto e Manfredonia; Calabra e dello Stretto: Gioia Tauro e Messina; Siciliana: Palermo, Catania ed Augusta.
"In tali soggetti potranno essere concentrate tutte le principali funzioni di promozione, pianificazione, gestione e controllo oggi attribuite alle Autorità Portuali. Il presidente sarà nominato direttamente dal ministro, di concerto con il presidente della/delle Regione/i interessate, mentre il relativo Comitato di Gestione sarà composto, oltre che dal presidente, da ulteriori membri nominati uno ciascuno dalle Regioni interessate e, ove presenti, dalle città Metropolitane ed in ogni caso non potrà essere composto da più di cinque membri, con l’eccezione dell’Autorità Nord Adriatica.
I direttori delle Direzioni Portuali parteciperanno al Comitato, ma senza diritto di voto. Si prevede, poi, la creazione in ciascuna Autorità di un Tavolo di Partenariato della Risorsa Mare, ed in ciascuna Direzione Portuale di un Comitato di Cluster Marittimo con funzioni consultive di partenariato economico-sociale, in cui siano presenti i rappresentanti delle categorie di settore interessate e delle associazioni datoriali".
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