Porti
ravenna
28 maggio 2015
La situazione del dosso sempre più drammatica
Cresce il 'mammellone' all'imboccatura. Quando verrà rimosso?
28 maggio 2015 - ravenna - Pesante situazione degli operatori portuali per la presenza, all’imboccatura del porto, di un “mamellone” che limita notevolmente il pescaggio delle navi in entrata e uscita dallo scalo. Il dosso si è formato il 6 febbraio scorso, in seguito a una forte mareggiata e, giorno dopo giorno, è aumentato di dimensione.
L’Autorità portuale riteneva di poter ricorrere a una procedura d’urgenza per i lavori di manutenzione con la draga ‘Gino Cucco’. Poche settimane fa cambio di rotta: niente ‘urgenza’, ma gara d’appalto. Il tutto si allungherà non si sa di quanto tempo, fino a chiedersi se ci riuscirà prima del 2016.
Ieri mattina numerosi operatori portuali si sono incontrati nella sede di Confindustria, presente anche il presidente Guido Ottolenghi. “Ci troviamo in una situazione molto difficile, non possiamo programmare il lavoro dei prossimi mesi” è stato detto.
Ormai il pescaggio utile è 10,20 metri, Venezia, ad esempio è a 11.50 e approfondisce ancora.
Gli imprenditori presenti all’incontro hanno sostenuto, anche con una certa vivacità, l’impossibilità a proseguire in queste condizioni perché sono alquanto difficoltosi i noli delle navi, visto che non si sa quanto sarà il pescaggio nelle prossime settimane.
Diversi mercantili hanno scelto altri porti per lo sbarco di merci, altri si liberano di parte del carico in altri scali per arrivare a Ravenna con meno peso.
Ci sono poi navi che hanno deciso di saltare per il momento il porto ravennate, mentre lo stesso Tcr, in alcune occasioni, ha scelto di non caricare container per non appesantire le navi.
Confindustria avrebbe ribadito la necessità di discutere pubblicamente della situazione del porto.
© copyright Porto Ravenna News
L’Autorità portuale riteneva di poter ricorrere a una procedura d’urgenza per i lavori di manutenzione con la draga ‘Gino Cucco’. Poche settimane fa cambio di rotta: niente ‘urgenza’, ma gara d’appalto. Il tutto si allungherà non si sa di quanto tempo, fino a chiedersi se ci riuscirà prima del 2016.
Ieri mattina numerosi operatori portuali si sono incontrati nella sede di Confindustria, presente anche il presidente Guido Ottolenghi. “Ci troviamo in una situazione molto difficile, non possiamo programmare il lavoro dei prossimi mesi” è stato detto.
Ormai il pescaggio utile è 10,20 metri, Venezia, ad esempio è a 11.50 e approfondisce ancora.
Gli imprenditori presenti all’incontro hanno sostenuto, anche con una certa vivacità, l’impossibilità a proseguire in queste condizioni perché sono alquanto difficoltosi i noli delle navi, visto che non si sa quanto sarà il pescaggio nelle prossime settimane.
Diversi mercantili hanno scelto altri porti per lo sbarco di merci, altri si liberano di parte del carico in altri scali per arrivare a Ravenna con meno peso.
Ci sono poi navi che hanno deciso di saltare per il momento il porto ravennate, mentre lo stesso Tcr, in alcune occasioni, ha scelto di non caricare container per non appesantire le navi.
Confindustria avrebbe ribadito la necessità di discutere pubblicamente della situazione del porto.
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