I cantieri all'attacco della Corea

25 novembre 2013 - roma - Ancanap, l’associazione dei cantieri privati italiani, presieduta dal ravennate Stefano Silvestroni, prende posizione sugli “ingenti finanziamenti concessi dagli organismi pubblici coreani (in particolare l’Export Import Bank of Korea e Korea Trade Insurance Corp.) nei confronti di società veicolo e investitori istituzionali”.

“La crisi mondiale scoppiata nel 2008, ancora purtroppo non risolta, nasce da una bolla finanziaria e ha colpito molti settori tra cui, in maniera pesantissima, anche shipping e cantieri”, dice Giancarlo Casani, direttore generale dell’associazione.

“Le responsabilità sono da ripartire tra l’eccesso di offerta di credito facile da parte del settore bancario, l’euforia esagerata degli armatori e l’irresponsabilità di certi paesi del Far East, Cina in primis, che hanno aumentato in maniera dissennata la capacità produttiva della loro cantieristica. Si è scatenato un circolo perverso: la disponibilità di finanza facile in un’economia globale in crescita ha scatenato una corsa agli ordini di nuove navi che ha portato all’immediato incremento della capacità produttiva con la costruzione di nuovi cantieri, particolarmente in Cina, per far fronte a una crescita di domanda che sembrava infinita.
Tanti cantieri navali italiani ed europei sono andati in crisi, vittime incolpevoli di questa politica aggressiva e insensata della cantieristica del Far East”.

Il mercato si trova così a fare i conti con il ruolo aggressivo degli organismi finanziari pubblici coreani che applicano una politica di sostegno finanziario per nuove costruzioni.
Ancanap invita, quindi, gli organismi pubblici italiani e stranieri a svolgere una verifica e un’analisi di questo fenomeno “per evidenziare - spiega ancora Casani - gli aspetti opachi del sistema e portare a conoscenza delle controparti pubbliche che lo sostengono i pericoli e i rischi che esso comporta, con un deciso e tempestivo intervento nelle forme possibili per porre termine a questa tendenza.

Sappiamo bene per esperienza della crisi ancora in corso, che in un’economia globale i contagi di un settore si propagano in maniera rapida e devastante a tutti i mercati. Siamo ben consci della difficoltà di fermare questo pericolosissimo fenomeno, però i danni gravissimi che potrebbe provocare danno il titolo e anche il diritto agli organi internazionali di intervenire. Non è piu solo un problema della Corea, ma di tutta l’economia mondiale e di tutti i paesi”.

Lo stato di salute attuale dei cantieri navali privati in Italia è in lieve miglioramento e i recenti vari della Rosetti lo confermano, così come altre commesse relative a diversi cantieri nazionali.


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