Poletti: "Il porto esempio di competitività"

03 ottobre 2015 - ravenna - “Su di noi le Capitanerie di porto possono fare affidamento , assieme ai piloti e ai rimorchiatori, quali erogatori di servizi essenziali per la sicurezza delle acque portuali, esercitando poteri autoritativi alla stregua di quanto avviene nei confronti degli organi o enti della Pubblica amministrazione assimilabili a quelli impiegati nei confronti dei componenti della Pubblica amministrazione senza assumerne peraltro i costi e le relative responsabilità. 

E’ proprio la funzione svolta a tutela del bene comune che giustifica la nostra presenza in porto 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, con turni particolarmente pesanti per l’erogazione di un servizio faticoso anche sul piano fisico”. 

Con queste parole il presidente del Gruppo Ormeggiatori di Ravenna, Mauro Samaritani, ha accolto ieri pomeriggio in porto, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Una visita organizzata in collaborazione con Legacoop e, in particolare, di Rudy Gatta, dedicata ai temi del lavoro portuale. Il ministro ha visitato su uno dei mezzi degli Ormeggiatori la parte più interna del porto, quella dove sorgono i terminal. “Oggi è una di quelle giornate dove posso andare in giro a vedere l’Italia che funziona – ha detto il ministro. Il nostro Paese è straordinariamente ricco di potenzialità. In questo porto convivono industria, agroalimentare, meccanica, siderurgia, turismo grazie alle crociere. 

E’ un esempio delle possibilità di sviluppo dell’Italia. Il governo in primis deve assumersi la responsabilità di prendere decisioni per favorire lo sviluppo e il lavoro. Solo così potremo chiedere ai cittadini di assumersi le loro responsabilità”.

Il ministro ha citato il dibattito in corso sulle riforma della portualità: “Infrastrutture, logistica, portualità: bisogna avere la capacità di scegliere. Tutti non possono fare tutto. Occorrono specializzazioni”. Il Mediterraneo è una grande opportunità di sviluppo: “Il presidente Renzi è stato due volte in Africa, e sta andarci una terza. E’ andato in Egitto e adesso l’Eni lì non ha problemi. Anche per questo porto ci sono importanti prospettive in Mediterraneo”.

Samaritani ha quindi sottolineato due temi che stanno a cuore agli Ormeggiatori: “Il primo riguarda l’oggettiva difficoltà degli Ormeggiatori di alcuni Gruppi che attraverso il ricorso alla cassa integrazione potrebbero trovare un sollievo per loro e le loro famiglie. Il secondo riguarda le ormai numerose note di rettifica che vengono inviate ai Gruppi dagli uffici periferici dell’Inps per il pagamento del contributo al Fondo residuale, malgrado le circolari emanate dall’Istituto di previdenza abbiano chiaramente stabilito l’esclusione dell’obbligo del versamento in tutti quei casi in cui, come il nostro, entro una certa data era stato sottoscritto l’accordo per l’istituzione del Fondo di categoria”.

Fiorenzo Milano, direttore della Federazione dei Piloti, ha ribadito un concetto molto caro alla platea: “La cosa che mi ferisce di più è il fatto che siamo, ormai dai anni, bersaglio di coloro i quali , facendosi scudo dei principi della concorrenza e della libertà d’impresa, attaccano il nostro modello organizzativo ed erogativo dei servizi di pilotaggio che trova i suoi fondamenti in norme e principi elaborati a livello internazionale per garantire la sicurezza delle acque portuali. Tutti ci riconoscono un alto standard di efficienza, di competenza, di sicurezza e con tariffe trasparenti. Piloti e Ormeggiatori formano un ottimo equipaggio, i porti non hanno bisogno d’altro”.

In sala erano presenti tutte le autorità cittadine (il prefetto Russo, il sindaco Matteucci, l’on. Pagani, il consigliere regionale Bessi, il candidato sindaco Pd Liverani), il mondo imprenditoriale (Compagnia portuale, Sapir) e il segretario della Filt Cgil, Danilo Morini.



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