Porti
ravenna
18 novembre 2015
Tanti 'no' alle casse di colmata lungo le dighe
![Tanti 'no' alle casse di colmata lungo le dighe](/file/articoli/th/articoli_628.jpg)
18 novembre 2015 - ravenna - Avviata al tramonto l'ipotesi di realizzare due enormi casse di colmata all'interno dell'ingresso del porto di Ravenna. Il progetto dell'Autorità portuale, è osteggiato dagli abitanti di Marina di Ravenna e Porto Corsini che hanno già raccolto oltre 1500 firme, contro la costruzione di casse di colmata lungo le dighe per 2,3 milioni di metri cubi di materiale.
I partiti di opposizione chiedono al Consiglio comunale di riunirsi per deliberare una consultazione popolare che faccia poi risaltare la contrarietà al progetto.
Ma anche il sindaco è contrario. "Come ha spiegato bene il Vicesindaco Giannantonio Mingozzi alla Commissione Consiliare del 5 novembre - spiega Fabrizio Matteucci - il Comune di Ravenna è contrario all'ipotesi di realizzare le casse di colmata nel mare di fronte a Marina di Ravenna.
Il 26 novembre saremo a Marina di Ravenna ad un' assemblea pubblica promossa dal Consiglio Territoriale del Mare per illustrare la nostra posizione, che adesso anticipo per sommi capi.
Parliamo del cuore del distretto turistico di Ravenna. Il nostro territorio riesce a fare convivere i settori dell'economia più diversi, dalla chimica al turismo, perché facciamo la fatica quotidiana di renderli compatibili l'uno all'altro. Ma un settore dell'economia non non può ammazzare l'altro. Per questo, ad esempio, dicemmo no al rigassificatore a mare. Le dimensioni di questa lastra di cemento che coprirebbero le casse di colmata equivarrebbero a 60 campi da calcio.
Non si può fare.
Questo è solo uno dei motivi per cui il 21 ottobre in Comitato Portuale non si è votato nulla.
Bisogna trovare soluzioni diverse per depositare la sabbia degli escavi che sono indispensabili, adesso sotto il coordinamento del Ministero delle Infrastrutture.
Io poi penso anche che, anche solo sulla base della documentazione del tutto insufficiente che è a nostra disposizione, i tempi per la realizzazione di queste casse di colmata sarebbero molto più lunghi di quelli ipotizzati e i costi molto superiori.
Quello che rimane urgente è un programma di manutenzione dei fondali attuali per rimuovere adesso le sabbie che compromettono la funzionalità di alcuni terminal e nuovi "dossi" che potrebbero riformarsi all'imboccatura del Candiano, mentre sono in corso i lavori per rimuovere quello che si è formato ormai un anno fa".
© copyright Porto Ravenna News
I partiti di opposizione chiedono al Consiglio comunale di riunirsi per deliberare una consultazione popolare che faccia poi risaltare la contrarietà al progetto.
Ma anche il sindaco è contrario. "Come ha spiegato bene il Vicesindaco Giannantonio Mingozzi alla Commissione Consiliare del 5 novembre - spiega Fabrizio Matteucci - il Comune di Ravenna è contrario all'ipotesi di realizzare le casse di colmata nel mare di fronte a Marina di Ravenna.
Il 26 novembre saremo a Marina di Ravenna ad un' assemblea pubblica promossa dal Consiglio Territoriale del Mare per illustrare la nostra posizione, che adesso anticipo per sommi capi.
Parliamo del cuore del distretto turistico di Ravenna. Il nostro territorio riesce a fare convivere i settori dell'economia più diversi, dalla chimica al turismo, perché facciamo la fatica quotidiana di renderli compatibili l'uno all'altro. Ma un settore dell'economia non non può ammazzare l'altro. Per questo, ad esempio, dicemmo no al rigassificatore a mare. Le dimensioni di questa lastra di cemento che coprirebbero le casse di colmata equivarrebbero a 60 campi da calcio.
Non si può fare.
Questo è solo uno dei motivi per cui il 21 ottobre in Comitato Portuale non si è votato nulla.
Bisogna trovare soluzioni diverse per depositare la sabbia degli escavi che sono indispensabili, adesso sotto il coordinamento del Ministero delle Infrastrutture.
Io poi penso anche che, anche solo sulla base della documentazione del tutto insufficiente che è a nostra disposizione, i tempi per la realizzazione di queste casse di colmata sarebbero molto più lunghi di quelli ipotizzati e i costi molto superiori.
Quello che rimane urgente è un programma di manutenzione dei fondali attuali per rimuovere adesso le sabbie che compromettono la funzionalità di alcuni terminal e nuovi "dossi" che potrebbero riformarsi all'imboccatura del Candiano, mentre sono in corso i lavori per rimuovere quello che si è formato ormai un anno fa".
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