Porti
ravenna
19 novembre 2015
Indagato il comandante Meli
Inchiesta sulla regolarità dei certificati di una imbarcazione
![Indagato il comandante Meli](/file/articoli/th/articoli_631.jpg)
19 novembre 2015 - ravenna - Secondo quanto riportato oggi dai quotidiani locali, il comandante della Capitaneria di porto di Ravenna, Giuseppe meli, risulta indagato nell'ambito di una inchiesta relativa alla corretta certificazione di una imbarcazione dio 20 metri.
"I lavori - scrive il Corriere di Ravenna - sarebbero iniziati in Brasile e non, secondo l’accusa, nel cantiere di Marina di Ravenna. Inoltre la barca a vela sarebbe risultata conforme ai requisiti europei di sicurezza in virtù di un marchio di certificazione ritenuto contraffatto.
Oggetto di un prolungato braccio di ferro a carte bollate, quel natante di quasi venti metri e del valore superiore al milione di euro è al centro di una intricata vicenda giudiziaria che vede indagate diverse persone, tra cui figura il comandante della Capitaneria di porto di Ravenna, Giuseppe Meli, chiamato a rispondere di abuso d’ufficio in relazione al dissequestro della barca.
Una decisione che secondo le contestazioni della Procura sarebbe stata presa dall’ufficiale della Direzione marittima al fine di procurare un vantaggio patrimoniale all’imprenditore ravennate proprietario dell’imbarcazione nonostante la mancanza dei requisiti europei di sicurezza".
© copyright Porto Ravenna News
"I lavori - scrive il Corriere di Ravenna - sarebbero iniziati in Brasile e non, secondo l’accusa, nel cantiere di Marina di Ravenna. Inoltre la barca a vela sarebbe risultata conforme ai requisiti europei di sicurezza in virtù di un marchio di certificazione ritenuto contraffatto.
Oggetto di un prolungato braccio di ferro a carte bollate, quel natante di quasi venti metri e del valore superiore al milione di euro è al centro di una intricata vicenda giudiziaria che vede indagate diverse persone, tra cui figura il comandante della Capitaneria di porto di Ravenna, Giuseppe Meli, chiamato a rispondere di abuso d’ufficio in relazione al dissequestro della barca.
Una decisione che secondo le contestazioni della Procura sarebbe stata presa dall’ufficiale della Direzione marittima al fine di procurare un vantaggio patrimoniale all’imprenditore ravennate proprietario dell’imbarcazione nonostante la mancanza dei requisiti europei di sicurezza".
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