Porti
genova
09 dicembre 2015
Alleanza a tre per le Compagnie portuali
I camalli di Ravenna, Genova e Savona sul lavoro temporaneo
![Alleanza a tre per le Compagnie portuali](/file/articoli/th/articoli_642.jpg)
09 dicembre 2015 - genova - Alleanza tra le compagnie portuali di Ravenna, Genova e Savona sul tema del lavoro, che ancora non è disciplinato nella nuova bozza di riforma della portualità.
Insieme hanno messo a punto una proposta da presentare a Ivano Russo, consulente del ministero dei Trasporti che si occupa proprio della riforma portuale.
"Presentiamo insieme un documento per dire che i porti 'core' chiedono attenzione per il lavoro temporaneo", spiega il console della Culmv Antonio Benvenuti. L'idea è mantenere il quadro generale di regole esistente, ma dando spazio alle specificità dei principali scali italiani, anche in termini di organizzazione del lavoro.
Il modello presentato da Genova (con Culmv e Pietro Chiesa), Savona e Ravenna, che insieme rappresentano circa il 70% dell'organico degli articoli 17 dei porti italiani, cioè gli unici soggetti autorizzati a fornire manodopera temporanea ai terminal, prevede che in questi tre scali le autorità o i sistemi portuali possano ampliare le funzioni e le responsabilità delle compagnie che in cambio avrebbero sostanzialmente uno zoccolo duro di giornate di lavoro definite all'inizio di ogni anno e più facilità a far quadrare i conti.
© copyright Porto Ravenna News
Insieme hanno messo a punto una proposta da presentare a Ivano Russo, consulente del ministero dei Trasporti che si occupa proprio della riforma portuale.
"Presentiamo insieme un documento per dire che i porti 'core' chiedono attenzione per il lavoro temporaneo", spiega il console della Culmv Antonio Benvenuti. L'idea è mantenere il quadro generale di regole esistente, ma dando spazio alle specificità dei principali scali italiani, anche in termini di organizzazione del lavoro.
Il modello presentato da Genova (con Culmv e Pietro Chiesa), Savona e Ravenna, che insieme rappresentano circa il 70% dell'organico degli articoli 17 dei porti italiani, cioè gli unici soggetti autorizzati a fornire manodopera temporanea ai terminal, prevede che in questi tre scali le autorità o i sistemi portuali possano ampliare le funzioni e le responsabilità delle compagnie che in cambio avrebbero sostanzialmente uno zoccolo duro di giornate di lavoro definite all'inizio di ogni anno e più facilità a far quadrare i conti.
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