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02 gennaio 2016
2015: Venezia +15%
Costa: "Il porto offshore è strategico"
![2015: Venezia +15%](/file/articoli/th/articoli_659.jpg)
02 gennaio 2016 - venezia - Il porto di Venezia ha chiuso il 2015 con 25 milioni di tonnellate di merci movimentate, + 15%.
"Negli ultimi sette anni - come ha spiegato il presidente dell'AP di Venezia, Paolo Costa al Corriere della Sera - Venezia ha raddoppiato i Teu passando da 250 mila a 550 mila. Porto Marghera sta cambiando, è passata dalla produzione alla trasformazione dei prodotti, vale per la raffineria ma anche per le rinfuse cereagricole.
Niente è come una volta tutto è in trasformazione; e questa è la nostra forza. Ci sono investimenti di piccole e grandi società che vogliono sfruttare posizione e infrastrutture presenti. Poi l'offshore è un altro capitolo".
Per Costa il porto offshore è strategico: "Se non si farà sarà un disastro, non riusciremo a mantenere nemmeno i traffici di oggi. Ma penso che oggi ci siamo tutte le condizioni per poterlo fare. L' offshore ha cambiato significato per il Paese: sta diventando un progetto che può consentire all' Italia di ricevere le navi da 18 mila Teu e rilanciare il suo ruolo.
Abbiamo spazi a terra a Marghera, la ferrovia per inoltrare le merci, gli interporti a Verona e Padova e un sistema per portare i container in più punti: da Chioggia a Porto Levante fino a Ravenna valorizzando le infrastrutture che già ci sono rendendo sostenibile il progetto. L' hanno capito a livello internazionale. Spero lo capiscano anche in Italia».
Secondo costa non mancano gli investitori privati interessati all'opera: "Gli investitori privati ci sono, l' accordo con il governo è che dovranno presentare la manifestazione d' interesse; poi lo Stato farà la sua parte. Il problema è fidarsi uno dell' altro, ma siamo sulla buona strada: Venezia potrà essere il nuovo hub dell' Europa".
© copyright Porto Ravenna News
"Negli ultimi sette anni - come ha spiegato il presidente dell'AP di Venezia, Paolo Costa al Corriere della Sera - Venezia ha raddoppiato i Teu passando da 250 mila a 550 mila. Porto Marghera sta cambiando, è passata dalla produzione alla trasformazione dei prodotti, vale per la raffineria ma anche per le rinfuse cereagricole.
Niente è come una volta tutto è in trasformazione; e questa è la nostra forza. Ci sono investimenti di piccole e grandi società che vogliono sfruttare posizione e infrastrutture presenti. Poi l'offshore è un altro capitolo".
Per Costa il porto offshore è strategico: "Se non si farà sarà un disastro, non riusciremo a mantenere nemmeno i traffici di oggi. Ma penso che oggi ci siamo tutte le condizioni per poterlo fare. L' offshore ha cambiato significato per il Paese: sta diventando un progetto che può consentire all' Italia di ricevere le navi da 18 mila Teu e rilanciare il suo ruolo.
Abbiamo spazi a terra a Marghera, la ferrovia per inoltrare le merci, gli interporti a Verona e Padova e un sistema per portare i container in più punti: da Chioggia a Porto Levante fino a Ravenna valorizzando le infrastrutture che già ci sono rendendo sostenibile il progetto. L' hanno capito a livello internazionale. Spero lo capiscano anche in Italia».
Secondo costa non mancano gli investitori privati interessati all'opera: "Gli investitori privati ci sono, l' accordo con il governo è che dovranno presentare la manifestazione d' interesse; poi lo Stato farà la sua parte. Il problema è fidarsi uno dell' altro, ma siamo sulla buona strada: Venezia potrà essere il nuovo hub dell' Europa".
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