Energia
roma
19 gennaio 2016
Estrazioni, oggi si decide sul referendum
19 gennaio 2016 - roma - Oggi la Corte costituzionale decide se nei prossimi mesi gli italiani si esprimeranno con un referendum sulla durata delle attività petrolifere nelle acque territoriali italiane, cioè entro le 12 miglia dalla costa (22,2 chilometri) oltre le quali poi le acque diventano internazionali. Con un rischio: se ci sarà referendum, un' abrogazione della legge potrebbe sopprimere le tutele ambientali.
"Il quesito da esaminare - spiega Il Sole 24 Ore - fa parte del pacchetto di sei quesiti proposti da dieci Regioni. Tre settimane fa la Legge di Stabilità aveva accolto e trasformato in legge dello Stato le richieste delle Regioni, evitando la consultazione in coincidenza con la facile presa emotiva delle campagne elettorali in occasione delle prossime votazioni amministrative. Però la Corte di cassazione - che dà un primo esame dei referendum - l' altra settimana aveva ritenuto che la Legge di Stabilità soddisfaceva tutte le richieste delle Regioni tranne una.
Dopo il primo esame della Cassazione, ora quello definitivo e finale della Corte costituzionale. Con un intoppo. I giudici contituzionali hanno esaminato il quesito superstite dei sei delle Regioni e per renderlo compatibile con le norme l' hanno riscritto da capo a piedi.
Oggi i giudici costituzionali decideranno se gli italiani dovranno esprimersi personalmente a uno a uno, con un sì o un no, sulla durata dei permessi petroliferi più vecchi e ancora validi. Il divieto di fare attività petrolifere nelle acque nazionali infatti non può valere per le autorizzazioni già date ma la Legge di Stabilità aveva esentato dal divieto i permessi per tutta la durata utile del giacimento. Un dettaglio, la vita utile del giacimento, che piaceva alle compagnie petrolifere e infastidiva i comitati nimby contrari allo sfruttamento delle risorse nazionali. La durata di un giacimento cambia con l' evoluzione delle tecnologie di estrazione, le quali con investimenti appropriati possono far durare a lungo il giacimento.
Quindi, il parere che potrà essere chiesto agli italiani attraverso le urne è, espresso con termini semplici: le 106 piattaforme già presenti nei nostri mari potranno essere potenziate per continuare a estrarre metano e petrolio anche in futuro?"
© copyright Porto Ravenna News
"Il quesito da esaminare - spiega Il Sole 24 Ore - fa parte del pacchetto di sei quesiti proposti da dieci Regioni. Tre settimane fa la Legge di Stabilità aveva accolto e trasformato in legge dello Stato le richieste delle Regioni, evitando la consultazione in coincidenza con la facile presa emotiva delle campagne elettorali in occasione delle prossime votazioni amministrative. Però la Corte di cassazione - che dà un primo esame dei referendum - l' altra settimana aveva ritenuto che la Legge di Stabilità soddisfaceva tutte le richieste delle Regioni tranne una.
Dopo il primo esame della Cassazione, ora quello definitivo e finale della Corte costituzionale. Con un intoppo. I giudici contituzionali hanno esaminato il quesito superstite dei sei delle Regioni e per renderlo compatibile con le norme l' hanno riscritto da capo a piedi.
Oggi i giudici costituzionali decideranno se gli italiani dovranno esprimersi personalmente a uno a uno, con un sì o un no, sulla durata dei permessi petroliferi più vecchi e ancora validi. Il divieto di fare attività petrolifere nelle acque nazionali infatti non può valere per le autorizzazioni già date ma la Legge di Stabilità aveva esentato dal divieto i permessi per tutta la durata utile del giacimento. Un dettaglio, la vita utile del giacimento, che piaceva alle compagnie petrolifere e infastidiva i comitati nimby contrari allo sfruttamento delle risorse nazionali. La durata di un giacimento cambia con l' evoluzione delle tecnologie di estrazione, le quali con investimenti appropriati possono far durare a lungo il giacimento.
Quindi, il parere che potrà essere chiesto agli italiani attraverso le urne è, espresso con termini semplici: le 106 piattaforme già presenti nei nostri mari potranno essere potenziate per continuare a estrarre metano e petrolio anche in futuro?"
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