Porti
ravenna
25 gennaio 2016
Di Marco: "Gli enti locali ci fanno perdere tempo"
![Di Marco: Gli enti locali ci fanno perdere tempo](/file/articoli/th/articoli_683.jpg)
25 gennaio 2016 - ravenna - "Non posso che esprimere grande soddisfazione per i risultati del porto di Ravenna - commeta il presidente dell'AP, Di Marco - perché i numeri fanno giustizia delle parole e dimostrano che il Porto di Ravenna è tutt’altro che abbandonato, come qualcuno ha osato dire di recente, e noi non ci siamo mai seduti sugli allori né ci siamo depressi dopo i quotidiani attacchi che abbiamo subito su stampa locale e nazionale dai soliti noti.
Infatti, dopo due mesi di complesso lavoro, in piena sintonia e sinergia con il MIT (Segreteria Tecnica del Ministro Delrio e Direzione Generale Porti ), il DIPE, il MEF, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed il Provveditore alle Opere Pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna, abbiamo inviato al Tavolo Tecnico il 19 gennaio scorso – esattamente a due mesi dalla riunione del 19 novembre 2015 nella quale erano presenti anche gli Enti locali – la Relazione di rimodulazione per il CIPE con tre soluzioni, due con casse a mare e una senza casse a mare. Di ogni soluzione sono stati studiati vantaggi e svantaggi, analizzati costi e benefici per il porto ed è stata sviluppata anche una SWOT ANALYSIS, richiesta proprio dal MIT in relazione al nuovo Piano Nazionale della Portualità e della Logistica, del quale il Decreto approvato in Consiglio dei Ministri il 20 gennaio scorso è solo la prima parte.
Adesso il MIT invierà il documento alla Regione Emilia Romagna e al Comune di Ravenna per poi convocare nuovamente il Tavolo Tecnico anche con gli Enti Locali, al fine di decidere al più presto quale soluzione adottare per il dragaggio del porto. Quella è ormai la sede delle decisioni e bisogna decidere senza perdere altro tempo: rispetto al Comitato del 21 ottobre scorso abbiamo già perso tre mesi ed altri ne perderemo. Questo tempo purtroppo non si può recuperare.
Per parte mia ringrazio il mio team sia per i risultati ottenuti, tra mille difficoltà ed inutili polemiche, che per il lavoro svolto negli ultimi mesi al Tavolo Tecnico.
Quanto alla Riforma Delrio, ancora una volta vediamo che alcune Regioni ed Enti Locali italiani si arrogano il diritto di decisione, dopo anni ed anni di blocco causati proprio dalla politica locale e speriamo che stavolta il Governo non abbia ripensamenti. Aldilà del numero delle Autorità Portuali, contano i contenuti del provvedimento, che è solo il primo passo verso una Riforma più radicale e che spinge le 15 Autorità di Sistema ad allearsi tra di loro - in tal senso stiamo lavorando con Venezia cui abbiamo proposto un’Alleanza Strategica sulla falsariga di importanti esperienze internazionali di successo: il 20 gennaio insieme al collega Paolo Costa l’abbiamo illustrata al nuovo Capo della Struttura Tecnica di Missione, Prof. Ennio Cascetta, che si è dichiarato entusiasta - affinchè siano i motori di un vero cambiamento che rilanci il commercio internazionale e promuova un salto di qualità in termini di efficienza, libero accesso e competitività. La Riforma deve essere l’occasione per azzerare definitivamente quella politica marittima che non vuole la crescita, influenzata eccessivamente dalla politica locale, poco innovativa e molto consociativa, e vittima delle rendite di posizione di pochi contro l’interesse di tutti. In tal senso, la nomina dei nuovi Presidenti delle Autorità di Sistema avrà un valore paradigmatico. Altrimenti sarà l’ennesima occasione persa per il nostro Paese”.
© copyright Porto Ravenna News
Infatti, dopo due mesi di complesso lavoro, in piena sintonia e sinergia con il MIT (Segreteria Tecnica del Ministro Delrio e Direzione Generale Porti ), il DIPE, il MEF, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed il Provveditore alle Opere Pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna, abbiamo inviato al Tavolo Tecnico il 19 gennaio scorso – esattamente a due mesi dalla riunione del 19 novembre 2015 nella quale erano presenti anche gli Enti locali – la Relazione di rimodulazione per il CIPE con tre soluzioni, due con casse a mare e una senza casse a mare. Di ogni soluzione sono stati studiati vantaggi e svantaggi, analizzati costi e benefici per il porto ed è stata sviluppata anche una SWOT ANALYSIS, richiesta proprio dal MIT in relazione al nuovo Piano Nazionale della Portualità e della Logistica, del quale il Decreto approvato in Consiglio dei Ministri il 20 gennaio scorso è solo la prima parte.
Adesso il MIT invierà il documento alla Regione Emilia Romagna e al Comune di Ravenna per poi convocare nuovamente il Tavolo Tecnico anche con gli Enti Locali, al fine di decidere al più presto quale soluzione adottare per il dragaggio del porto. Quella è ormai la sede delle decisioni e bisogna decidere senza perdere altro tempo: rispetto al Comitato del 21 ottobre scorso abbiamo già perso tre mesi ed altri ne perderemo. Questo tempo purtroppo non si può recuperare.
Per parte mia ringrazio il mio team sia per i risultati ottenuti, tra mille difficoltà ed inutili polemiche, che per il lavoro svolto negli ultimi mesi al Tavolo Tecnico.
Quanto alla Riforma Delrio, ancora una volta vediamo che alcune Regioni ed Enti Locali italiani si arrogano il diritto di decisione, dopo anni ed anni di blocco causati proprio dalla politica locale e speriamo che stavolta il Governo non abbia ripensamenti. Aldilà del numero delle Autorità Portuali, contano i contenuti del provvedimento, che è solo il primo passo verso una Riforma più radicale e che spinge le 15 Autorità di Sistema ad allearsi tra di loro - in tal senso stiamo lavorando con Venezia cui abbiamo proposto un’Alleanza Strategica sulla falsariga di importanti esperienze internazionali di successo: il 20 gennaio insieme al collega Paolo Costa l’abbiamo illustrata al nuovo Capo della Struttura Tecnica di Missione, Prof. Ennio Cascetta, che si è dichiarato entusiasta - affinchè siano i motori di un vero cambiamento che rilanci il commercio internazionale e promuova un salto di qualità in termini di efficienza, libero accesso e competitività. La Riforma deve essere l’occasione per azzerare definitivamente quella politica marittima che non vuole la crescita, influenzata eccessivamente dalla politica locale, poco innovativa e molto consociativa, e vittima delle rendite di posizione di pochi contro l’interesse di tutti. In tal senso, la nomina dei nuovi Presidenti delle Autorità di Sistema avrà un valore paradigmatico. Altrimenti sarà l’ennesima occasione persa per il nostro Paese”.
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