Energia
bologna
04 ottobre 2016
Piattaforme come oasi e laboratori scientifici
04 ottobre 2016 - bologna - La Regione Emilia-Romagna è pronta a firmare un accordo col ministero dello Sviluppo economico, "per la gestione delle attivita' di ricerca e coltivazione degli idrocarburi offshore e delle relative infrastrutture". La Giunta Bonaccini ha recentemente approvato uno schema di intesa che ha come obiettivi "garantire e migliorare la sicurezza delle attività offshore, sviluppando protocolli di monitoraggio", ma allo stesso tempo valutare anche "la possibilita' di utilizzi plurimi e integrati" delle piattaforme.
In altri termini, Regione e ministero si impegnano a supportare "studi di fattibilita'" per il riutilizzo delle strutture in diversi ambiti: dalla produzione di energia eolica e fotovoltaica alla creazione di barriere artificiali ("artificial reef") per la ripopolazione delle specie ittiche.
Tra i possibili usi alternativi delle piattaforme in alto mare, figura anche la "finalità turistico-ricreativa", come immersioni subacquee, pesca sportiva e wellness. E ancora, le piattaforme offshore potrebbero essere riconvertite anche in stazioni oceanografiche o di trasmissione wifi in banda libera, oppure trasformate in siti sperimentali di ricerca e di rilevamento sismico.
A questo proposito, Regione e ministero stanno pensando di portare al largo le esperienze di Cavone, nel modenese, e di Minerbio in provincia di Bologna, dove i siti di estrazione di idrocarburi sono stati trasformati dopo il terremoto del 2012 in laboratori scientifici d'avanguardia per il monitoraggio sismico in relazione alle trivellazioni.
© copyright Porto Ravenna News
In altri termini, Regione e ministero si impegnano a supportare "studi di fattibilita'" per il riutilizzo delle strutture in diversi ambiti: dalla produzione di energia eolica e fotovoltaica alla creazione di barriere artificiali ("artificial reef") per la ripopolazione delle specie ittiche.
Tra i possibili usi alternativi delle piattaforme in alto mare, figura anche la "finalità turistico-ricreativa", come immersioni subacquee, pesca sportiva e wellness. E ancora, le piattaforme offshore potrebbero essere riconvertite anche in stazioni oceanografiche o di trasmissione wifi in banda libera, oppure trasformate in siti sperimentali di ricerca e di rilevamento sismico.
A questo proposito, Regione e ministero stanno pensando di portare al largo le esperienze di Cavone, nel modenese, e di Minerbio in provincia di Bologna, dove i siti di estrazione di idrocarburi sono stati trasformati dopo il terremoto del 2012 in laboratori scientifici d'avanguardia per il monitoraggio sismico in relazione alle trivellazioni.
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