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Energia

ravenna 07 ottobre 2016

Descalzi: "Eni pronta a investire 600 milioni"

07 ottobre 2016 - ravenna - Si profila una svolta nel ruolo di Ravenna e del Mediterraneo nella politica degli investimenti di Eni nel settore dell’oil&gas. Questa mattina l’ad Claudio Descalzi, accompagnato dal presidente di Eni, Emma Marcegaglia ha fatto una visita di olre un’ora al sindaco Michele De Pascale accompagnato dall’assessore alle Attività produttive, Massimo Cameliani e dal consigliere regionale Gianni Bessi. Un incontro molto cordiale e positivo – come è stato definito – che ufficializza la nuova strategia del cane a sei zampe in Italia, a partire dal distretto energetico di Ravenna.

Descalzi ha spiegato che l’Eni, il prossimo anno, investirà una cifra “tra i 30 e il 40 milioni di euro” per il rilancio produttivo di tre piattaforme, nell’ambito di progetti già approvati in sede ministeriale.

Sul tavolo ci sono investimenti previsti “per 600 milioni – ha aggiunto l’ad – che potranno far capo al distretto di Ravenna che, ripeto, è uno dei pià avanzati tecnologicamente e professionalmente. Questi capitali potrebbero essere investiti velocemente, ma bisogna ancora capire come fare, perché chi detta le regole è la Pubblica Amministrazione, e noi dobbiamo seguirle. Il dibattito adesso è su come interpretare queste regole. Quando si parla di cifre come questa, significa che Ravenna ha un altissimo potenziale di crescita e sviluppo”.

Importante, ancora, il riferimento alla città “che, con Eni, lavora in tutto il mondo, ma sarebbe interessante anche riuscire a lavorare in casa propria. Sono questi gli argomenti che ci proiettano verso il futuro: abbiamo la conoscenza, la tecnologia, tutto il potenziale per lavorare qui e puntare a uno sviluppo importante”. Descalzi ha poi annunciato che nella prossima primavera interverrà a OMC per ribadire la volontà di Eni di investire in Italia e nel Mediterraneo.

Per il sindaco Michele de Pascale “avere a Ravenna contemporaneamente Descalzi e Marcegaglia è la conferma della volontà di di investire su Ravenna. Spero che questo possa gettare le basi di un rapporto nuovo tra Ravenna e Eni. Era necessario che l'amministratore delegato fosse consapevole dell'atteggiamento aperto della città nei confronti di Eni e delle opportunità di questo territorio. Ci è stata data la garanzia che l'attività estrattiva non verrà affatto azzerata, come temevano in molti, ma che possa ripartire già nel 2017.

Altre attività, oltre alle 12 miglia e in piattaforme già autorizzate, per ripartire necessitano del via libera ministeriale. E ci impegneremo per sciogliere al più presto questi nodi pubblici e faremo un'azione forte sulla presidenza del consiglio: attorno a questa attività ci sarà la possibilità di sbloccare un investimento di 600 milioni, come minimo. Investimento correlato a nuove attività di ricerca di giacimenti oltre le 12 miglia”.

A tenere i rapporti con la Regione Emilia Romagna e con il ministero per lo Sviluppo Economico, è il consigliere regionale Gianni Bessi, a stretto contatto con l’assessore Cameliani. “Oggi è stato fatto un ulteriore passo in avanti _ dicono Bessi e Cameliani _ e ora dobbiamo lavorare sul governo affinchè sblocchi i progetti di Eni, che sono improntati, in ogni caso, alla sicurezza e alla tutela ambientale e, soprattutto, all’estrazione del gas, fonte energetica pulita”.

Per quanto riguarda Versalis, è stata confermata la strategicità del complesso chimico ravennate: “Abbiamo appena terminato un investimento a Ravenna – ha sottolineato Descalzi – e il nostro complesso industriale qui è tornato in attivo, come a Mantova. E questo è decisivo per le nostre scelte future”.


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