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Energia

ravenna 10 aprile 2017

Eni, miliardi su Ravenna e rilancio sul gas

10 aprile 2017 - ravenna - Due miliardi di investimenti nell’offshore fino al 2020, con la possibilità di salire a 5 se i tempi per il rilascio delle autorizzazioni a fare ricerca ed estrazione di gas rientreranno nei termini previsti dalla legge senza triplicare.

 L’annuncio dato da Eni nella sala Dantesca della biblioteca Classense, ha tutte le caratteristiche per restare negli annali della storia economica ravennate. Dopo l’incontro a margine di Omc, tra il sindaco Michele de Pascale e l’ad di Eni, Claudio Descalzi, con la conferma di 600 milioni di investimenti, l’Eni è tornata in forze a Ravenna per illustrare nel dettaglio quale sarà il futuro del distretto energetico centro settentrionale guidato da Paolo Carnevale. All’incontro con istituzioni, imprese e sindacati, nella sala Dantesca della Classense, non c’è Descalzi, impegnato all’estero, ma a guidare la presentazione degli investimenti è il responsabile delle operazioni mondiali upstream di Eni, Antonio Vella, manager che risponde direttamente all’ad. Per una settimana 23 tra analisti e ingegneri di Eni hanno lavorato alle slide da presentare in questo incontro.

Il piano di Eni è chiaro: investire 2 miliardi nell’ambito del piano quadriennale 2017-2020 per mantenere l’attuale livello di produzione di gas, pari a 8 milioni di metri cubi al giorno. La quota più importante sarà destinata all’anno 2020, 667 milioni, quando è prevista anche la costruzione di due nuove piattaforme oltre le 12 miglia: Clara Sud e Bianca Luisella. Con l’utilizzo di nuovissima tecnologia, l’Eni andrà alla ricerca del gas ancora presente nei pozzi che hanno terminato l’attività. Residui che sfuggivano in passato, ma che i progressi della tecnologia consentono ora di sfruttare.

Vella parla di “gas a chilometri zero. Qui possiamo estrarlo, lavorarlo e immetterlo nella rete nazionale. Siamo in una città dove abbiamo sempre lavorato bene, qui sono cresciuti i nostri manager da 60 anni a questa parte. Ed è qui che vogliamo tornare a crescere. Il mio obiettivo è raddoppiare la produzione nel 2020, cioè salire a 16 milioni di metri cubi di gas giornalieri. Questo significherebbe più lavoro per le aziende ravennati dell’offshore, e un risparmio per la bolletta energetica del paese”.
Per raddoppiare la produzione Eni ha bisogno di portare gli attuali 50 mesi che servono allo Stato per rilasciare autorizzazioni alla ricerca e all’estrazione almeno a 35 (la legge ne prevederebbe 15). “Teniamo conto _ afferma Vella _ che in Norvegia ne impiegano 6”.

Vella ha al suo fianco, oltre a Carnevale, Giuseppe Tannoia (capo ricerca e innovazione tecnologica Eni) e Carlo Russo, vice presidente per l’ Europa). Ettore Magnani illustra l’attività di decommissioning che verrà svolta con un investimento di 120 milioni di euro: verranno chiusi 50 pozzi non più attivi. Verrà invece sviluppata attività legata a energia rinnovabile, solare, eolica e prodotta dalle onde del mare, più un ibrido gas e eolico.

Piovono applausi.
Soddosfazione del sindaco De Pascale: “Oggi abbiamo avuto risposte che vanno oltre le aspettative”. Per Lorenzo Zoli della Cisl “questo è un giorno di festa”. Gli imprenditori da Gianni Bambini a Franco Nanni, presidente del Roca, a Renzo Righini presidente di Omc, Marco Chimenti direttore generale di Confindustria Romagna, l’impegno a esprimere tutte le potenzialità del settore offshore ravennate per rilanciare il settore energetico in tutto il Paese.




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