sicurezza e cambiamento

Porti

ravenna 12 luglio 2017

Ecco il percorso a ostacoli del progetto fondali

Il presidente Rossi all'audizione in Consiglio comunale

12 luglio 2017 - ravenna - L'Autorità di Sistema portuale lavora a testa bassa nel "tentativo quasi disperato" di consegnare entro la scadenza di settembre al ministero dei Trasporti e infrastrutture, il progetto definitivo per l'approfondimento dei fondali del Candiano. lo ha confermato il presidente Daniele Rossi nell'audizione in Consiglio comunale. Il presidente Daniele Rossi rendiconta su quanto fatto dal suo insediamento.

Per non rischiare di perdere i 60 milioni di euro ricevuti dal Cipe e i 120 dalla Banca europea investimenti, non viene redatto un nuovo progetto di escavo, ma si modificano le fasi, anticipando quella che prevedeva fondali a 13,50 in imboccatura e 12,50 lungo l'asta del Candiano.

"Il finanziamento della Bei è in ottima considerazione - dice Rossi - e se saremo tempestivi non ci saranno problemi, altrimenti potrebbe essere a rischio".
la lotta contro il tempo tiene vede al lavoro sette ingegneri, anche perché il progetto richiede comunque un adeguamento al nuovo codice degli appalti, mentre il decreto dragaggi richiede un migliaio di analisi e un centinaio di test di laboratorio.

L'intervento in due stralci prevede per il primo lo svuotamento delle casse di colmata Nadep per materiale da piattaforma logistica; l'escavo fino a 13,50 metri dell'avamporto e dell'imboccatura; a 12,50 del Candiano fino alla darsena San Vitale e del canale Baiona; il rifacimento di quasi tutte le banchine di sinistra e di quella in penisola Trattaroli. Per il secondo stralcio le banchine di destra, per le quali le soluzioni tecniche non sono ancora state individuate e lo svuotamento delle casse di colmata per i nuovi dragaggi.

In tutto saranno mobilitati quasi cinque milioni di metri cubi di fanghi: 900.000 di svuotamento delle casse; due milioni a mare e altrettanti a terra nelle aree logistica 1 e 2. Ci sarà, garantisce il presidente, "grande attenzione non solo agli aspetti ingegneristici, anche a quelli legali".

Cronoprogramma.
A metà settembre ci sarà la consegna al ministero del progetto definitivo per avviare le procedure di autorizzazione; entro gennaio del 2018 dovrebbe arrivare il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dopo due mesi quella del Cipe. Così tra marzo e aprile prossimi dovrebbe essere lanciato il bando di gara alla ricerca, con ogni probabilità, di un "general contractor" che dà maggiori garanzie sulla responsabilità rispetto ad appalti separati.

Se tutto fila liscio, prosegue Rossi, tra settembre e ottobre 2018 ci sarà l'affidamento del contratto di lavoro e altri tre-quattro mesi serviranno per il progetto esecutivo. Insomma si dovrebbe partire nel gennaio del 2019 con il cantiere, dal fondale fino a Trattaroli, poi fino a San Vitale. Fine lavori nel dicembre 2023 e spesa prevista di 220 milioni di euro.

Ci sarà così, conclude Rossi, un fondale uniforme su tutta l'asta principale a una profondità di 12,50 metri, per esaltare il core business delle rinfuse liquide senza troppo danneggiare i container. Una maggiore profondità si potrà ottenere in una seconda fase grazie al'impianto di trattamento dei materiali dragati in via di realizzazione.


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