sicurezza e cambiamento

Interviste

ravenna 18 settembre 2022

Rosetti. Autotrasporto, situazione sempre più difficile

18 settembre 2022 - ravenna - Anche per l’autotrasporto riprende l’attività dopo la pausa ferragostana. A che punto sono problemi come legalità, carenza di autisti, costo del carburante, fiscalità? 

Lo abbiamo chiesto a Veniero Rosetti, presidente del Consar e presidente del Comitato provinciale per l’autotrasporto.

 

“Diciamo che alla ripresa dell'attività del dopo ferie grosso modo non ci sono delle novità di miglioramento di una situazione che sicuramente è pesante, sia sotto l'aspetto della legalità che non è un problema solo dell'autotrasporto, che sotto l'aspetto del carenza di autisti ma non solo.

Assistiamo a una vera e propria crisi anche di ricambio generazionale della  categoria degli autotrasportatori.

I costi sono tutti aumentati, non solo il gasolio. La crescita del prezzo dell’energia  non fa altro che creare ulteriori incertezze. 

Dobbiamo dire che aspettiamo il decreto che fissa nel 28% del costo del gasolio la quota da recuperare attraverso il credito d’imposta. Ma mancano ancora molti riferimenti attuativi. 

Spero che il decreto non resti sulla carta, perché le imprese rischierebbero il soffocamento”.

 

Sul fronte portuale quanto pesa la scarsità di autisti?

“La scarsità di autisti si avverte, ma non in modo eccessivo in questo comparto.  Dobbiamo stare molto attenti che dietro questa difficoltà non si celino tentativi di far attecchire l’illegalità”. 

 

Ravenna può esprimere una ‘sua’ proposta per superare problemi che spesso sono di natura nazionale?

“Ci sono problematiche dell’autotrasporto che vanno necessariamente affrontate a livello nazionale. Ravenna esprime rappresentanti di categoria che meritano di stare al vertice perché hanno carattere, conoscenza dei problemi e cultura del territorio”.

 

In questa fase, tra i tanti problemi, cosa la preoccupa maggiormente?

“Se dovessi dire quale problema mi preoccupa maggiormente direi le elezioni. E non per questioni politiche di ‘parte’, non è tanto sapere chi vincerà o chi perderà. Preoccupa l’attesa, perché le aziende non possono restare senza istituzioni. 

Nell’attesa dei risultati si genera un clima d’incertezza che riguarda solo l’Italia. Il coronavirus, i timori per la guerra in Ucraina e altri scenari difficili riguardano il mondo intero, non solo noi, a differenza del periodo elettorale che è un tema solo nostro. Si creano tensioni che non aiutano ad avere una visione prospettica dei problemi, mentre noi abbiamo bisogno di istituzioni forti per affrontare la crisi”.

 

È necessario un accorpamento tra aziende dell’autotrasporto ravennate?

“L’accorpamento è necessario e non da adesso. Andava fatto negli anni trascorsi. 

Ancora una volta emerge la debolezza dell'autotrasporto che non ha la forza e il coraggio di guardare in avanti con prospettive. L’autotrasporto vive alla giornata. E ciò viene strumentalizzato dai dirigenti delle strutture che preferiscono tutelare se stessi, mantenere la poltrona. L’autotrasporto deve scegliere cosa fare da grande. Sarebbe un errore se il Consar non fosse attivo su questo tema”.

 

Rispetto al porto, il mondo dell’autotrasporto come si pone? 

“Sul porto dobbiamo affrontare due tematiche. La prima è agevolare il percorso del progetto hub portuale, sia per gli operatori che vi operano, sia per chi usufruisce dello scalo. È un’opera che cambia il volto del porto, ma che spingerà tutti a muoversi differentemente rispetto al passato.

Il secondo tema è legato alla necessità che gli operatori si siedano attorno a un tavolo per individuare la strada migliore per comunicare al mondo che abbiamo un nuovo porto che intende muoversi su scala internazionale.

A proposito di tavoli, a quello dove siedono numerose aziende dell’autotrasporto ravennate si è riusciti a proporre un accordo di territorio per i container. È un passo in avanti importante, perché al tavolo erano rappresentati tutti gli attori del mercato di settore”.


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