Porti
ravenna
07 giugno 2019
Berkan B, da settembre la rimozione
AdSP preoccupata annuncia azioni legali: “Non c’è il progetto della nave e non è possibile sapere se c’è gasolio e in quale quantità”
07 giugno 2019 - ravenna - “Abbiamo redatto un primo progetto operativo che prevede il sezionamento della nave in più pezzi, il loro recupero con un mezzo di sollevamento e la loro posa in banchina dove verranno effettuate le operazioni di demolizione e il successivo smaltimento”, così Daniele Rossi, presidente dell’AdSP ravennate, ha aperto la conferenza stampa tenutasi oggi per gli aggiornamenti sul recupero del relitto della Berkan B.
La difficoltà dell’intervento consiste essenzialmente nelle mancate informazioni sullo stato della nave e la presenza di sostanze inquinanti, ad esempio carburante, e in quale quantità. Tra l'altro, si sono già verificate perdite di liquidi prontamente tamponate dall'intervento della Secomar.
Motivi di sicurezza hanno impedito di poter inviare sommozzatori, per cui ci si è affidati a un robot subacqueo che ha confermato le problematiche, ma i risultati non sono esaustivi.
I costi saranno rilevanti e a carico dell’AdSP che metterà in atto tutte le azioni possibili per il risarcimento del danno: “li perseguiremo senza sosta”, ha affermato Rossi.
“Il bando – ha aggiunto Rossi - sarà pubblicato entro luglio, il mese di agosto sarà dedicato alle procedure di valutazione e all’assegnazione dei lavori che dureranno un paio di mesi, all’interno (è auspicabile) di condizioni climatiche favorevoli”.
“Il progetto diventerà un appalto pubblico – ha proseguito - perché oggi, avendo messo in sicurezza il relitto, ci sono i tempi per una gara ordinaria. Se cambieranno le condizioni, siamo pronti a ribaltare le procedure di intervento per velocizzare le operazioni. La gara richiederà ai partecipanti una effettiva capacità di intervento in questa situazione, dovranno essere i migliori perché abbiamo bisogno di qualcuno che operi al meglio”.
Rossi ha sottolineato che tutta la procedura avviene facendo sistema con gli enti interessati, sotto il coordinamento della Prefettura, quindi con Ausl, Arpae, Capitaneria in una complicata situazione di sovrapposizione di competenze e di affollarsi di norme.
Nel corso dei lavori si cercherà di garantire l’operatività dei terminal che sono nella zona, senza invadere l’area della pialassa, anche se i mezzi che interverranno saranno di grandi dimensioni con gru che dovranno avere una notevole capacità di sollevamento. Nelle fasi più delicate sarà inevitabile una interruzione completa dell’operatività.
m.v.v.
Il documento promemoria dell'AdSP
© copyright Porto Ravenna News
La difficoltà dell’intervento consiste essenzialmente nelle mancate informazioni sullo stato della nave e la presenza di sostanze inquinanti, ad esempio carburante, e in quale quantità. Tra l'altro, si sono già verificate perdite di liquidi prontamente tamponate dall'intervento della Secomar.
Motivi di sicurezza hanno impedito di poter inviare sommozzatori, per cui ci si è affidati a un robot subacqueo che ha confermato le problematiche, ma i risultati non sono esaustivi.
I costi saranno rilevanti e a carico dell’AdSP che metterà in atto tutte le azioni possibili per il risarcimento del danno: “li perseguiremo senza sosta”, ha affermato Rossi.
“Il bando – ha aggiunto Rossi - sarà pubblicato entro luglio, il mese di agosto sarà dedicato alle procedure di valutazione e all’assegnazione dei lavori che dureranno un paio di mesi, all’interno (è auspicabile) di condizioni climatiche favorevoli”.
“Il progetto diventerà un appalto pubblico – ha proseguito - perché oggi, avendo messo in sicurezza il relitto, ci sono i tempi per una gara ordinaria. Se cambieranno le condizioni, siamo pronti a ribaltare le procedure di intervento per velocizzare le operazioni. La gara richiederà ai partecipanti una effettiva capacità di intervento in questa situazione, dovranno essere i migliori perché abbiamo bisogno di qualcuno che operi al meglio”.
Rossi ha sottolineato che tutta la procedura avviene facendo sistema con gli enti interessati, sotto il coordinamento della Prefettura, quindi con Ausl, Arpae, Capitaneria in una complicata situazione di sovrapposizione di competenze e di affollarsi di norme.
Nel corso dei lavori si cercherà di garantire l’operatività dei terminal che sono nella zona, senza invadere l’area della pialassa, anche se i mezzi che interverranno saranno di grandi dimensioni con gru che dovranno avere una notevole capacità di sollevamento. Nelle fasi più delicate sarà inevitabile una interruzione completa dell’operatività.
m.v.v.
Il documento promemoria dell'AdSP
© copyright Porto Ravenna News