Trasporti, Logistica
roma
01 gennaio 2018
Assofer: "In Finanziaria legge distorsiva della concorrenza"
Il presidente Gazzola polemico con l'emendamento-Garofalo
![Assofer: In Finanziaria legge distorsiva della concorrenza](/file/articoli/th/articoli_1052.jpg)
01 gennaio 2018 - roma - Sempre più fermento nelle associazioni di categoria del sistema logistico. Questa volta è il presidente di Assifer, Guido Gazzola, a critioare il governo per la rottamazione dei carri merce ferroviari.
Assoferr, associazione che raggruppa i detentori privati di carri attivi nel Paese, italiani o stranieri, ha attaccato la misura introdotta da un emendamento di Vincenzo Garofalo, evidenziandole ragioni per le quali, a suo dire, si tratterebbe di un intervento mirato a favorire solo l’operatore pubblico, cioè il gruppo Ferrovie dello Stato: “Il testo dell’emendamento non risponde ad una esigenza effettiva del mercato - dioce Gazzola intervistato da Ferpress - ma a quelle di bilancio di alcune aziende, anche facilmente individuabili. Di fatto introduce un grave elemento distorsivo, poiché finanzia solo una piccola parte del settore, limitando il parco carri che può ricevere l’incentivo a quelli immatricolati nel solo registro italiano, mentre la quasi totalità dei carri delle aziende italiane private circolanti in Italia è stata negli anni immatricolata all’estero. E questo è solo il più grave degli aspetti”.
Non solo. Anche il legame con l’età dei carri e con il loro stato, infatti, è secondo Gazzola lesivo della concorrenza: “Il parametro dei 20 anni di età dei carri rottamabili associato a quello della presunta adeguatezza tecnologica genera l’effetto opposto a quello desiderabile per il mercato. Innanzitutto provoca un danno alla redditività dei carri merci con più di 20 anni di età mantenuti in perfette condizioni (con relativi investimenti) dai loro proprietari, mentre premia i detentori che in questi anni hanno trascurato la manutenzione dei propri carri, ponendoli di fatto fuori dal mercato in attesa di una sanatoria. Non solo: stabilire per legge che carri di 20 anni possano essere non più conformi è di per sè una distorsione che avrà gravi conseguenze. In questi 20 anni non è intervenuta nessuna norma che li possa aver resi non più tecnologicamente adeguati, carri omologati e costruiti 20 anni fa, se correttamente manutenuti, devono essere perfettamente in grado di circolare.
Chi non li ha mantenuti in efficienza è semmai responsabile di aver depauperato il valore degli stessi, nel caso di specie in gran parte acquistati con soldi pubblici. Premiarlo con un contributo alla rottamazione oltre ad essere una violenza fatta al mercato è quindi una presa in giro del contribuente”.
Il presidente di Assoferr è pronto a contrastare l’entrata in vigore della misura, bisognosa di un decreto attuativo del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze: “Non possiamo accettare che venga banalizzata l’attività di un intero settore solo per camuffare un aiuto ad aziende che non dovrebbero più riceverli. Rifiutiamo che alle logiche del libero mercato nel 2018 si sostituiscano ancora questi giochetti a danno dei contribuenti e dei competitor. Questa norma non è in linea con lo spirito aperto e di sistema promosso dalla ‘cura del ferro’. Ci opporremo in ogni sede nazionale ed europea all’attuazione di questa norma almeno finché la stessa non verrà modificata nel rispetto delle esigenze dell’intero mercato”.
© copyright Porto Ravenna News
Assoferr, associazione che raggruppa i detentori privati di carri attivi nel Paese, italiani o stranieri, ha attaccato la misura introdotta da un emendamento di Vincenzo Garofalo, evidenziandole ragioni per le quali, a suo dire, si tratterebbe di un intervento mirato a favorire solo l’operatore pubblico, cioè il gruppo Ferrovie dello Stato: “Il testo dell’emendamento non risponde ad una esigenza effettiva del mercato - dioce Gazzola intervistato da Ferpress - ma a quelle di bilancio di alcune aziende, anche facilmente individuabili. Di fatto introduce un grave elemento distorsivo, poiché finanzia solo una piccola parte del settore, limitando il parco carri che può ricevere l’incentivo a quelli immatricolati nel solo registro italiano, mentre la quasi totalità dei carri delle aziende italiane private circolanti in Italia è stata negli anni immatricolata all’estero. E questo è solo il più grave degli aspetti”.
Non solo. Anche il legame con l’età dei carri e con il loro stato, infatti, è secondo Gazzola lesivo della concorrenza: “Il parametro dei 20 anni di età dei carri rottamabili associato a quello della presunta adeguatezza tecnologica genera l’effetto opposto a quello desiderabile per il mercato. Innanzitutto provoca un danno alla redditività dei carri merci con più di 20 anni di età mantenuti in perfette condizioni (con relativi investimenti) dai loro proprietari, mentre premia i detentori che in questi anni hanno trascurato la manutenzione dei propri carri, ponendoli di fatto fuori dal mercato in attesa di una sanatoria. Non solo: stabilire per legge che carri di 20 anni possano essere non più conformi è di per sè una distorsione che avrà gravi conseguenze. In questi 20 anni non è intervenuta nessuna norma che li possa aver resi non più tecnologicamente adeguati, carri omologati e costruiti 20 anni fa, se correttamente manutenuti, devono essere perfettamente in grado di circolare.
Chi non li ha mantenuti in efficienza è semmai responsabile di aver depauperato il valore degli stessi, nel caso di specie in gran parte acquistati con soldi pubblici. Premiarlo con un contributo alla rottamazione oltre ad essere una violenza fatta al mercato è quindi una presa in giro del contribuente”.
Il presidente di Assoferr è pronto a contrastare l’entrata in vigore della misura, bisognosa di un decreto attuativo del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze: “Non possiamo accettare che venga banalizzata l’attività di un intero settore solo per camuffare un aiuto ad aziende che non dovrebbero più riceverli. Rifiutiamo che alle logiche del libero mercato nel 2018 si sostituiscano ancora questi giochetti a danno dei contribuenti e dei competitor. Questa norma non è in linea con lo spirito aperto e di sistema promosso dalla ‘cura del ferro’. Ci opporremo in ogni sede nazionale ed europea all’attuazione di questa norma almeno finché la stessa non verrà modificata nel rispetto delle esigenze dell’intero mercato”.
![](/images/favicon.png)
© copyright Porto Ravenna News
Altro da:
Trasporti, Logistica
![](/images/placeholder.png)
![](/images/placeholder_video.png)
Autotrasporto conto terzi, intensa l'attività formativa
Ripresi i corsi di CNA FITA Ravenna e CNA Formazione Emilia-Romagna per l’accesso ...
![](/images/placeholder.png)
![](/images/placeholder_video.png)
![](/images/placeholder.png)
![](/images/placeholder_video.png)
Il porto di Ravenna a Transport Logistic China. Dal 25 al 27 giugno 2024
Corsini: «Un punto di riferimento per il trasporto tra Cina ed Europa». Petrosino: ...
![](/images/placeholder.png)
![](/images/placeholder_video.png)