Trasporti, Logistica
roma
17 gennaio 2018
Cereali, import continua a crescere
L'andamento dei primi dieci mesi del 2017 analizzato da Anacer
17 gennaio 2018 - roma - Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 10 mesi del 2017 (gen-ott) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono aumentate nelle quantità di 911.000 tonnellate (+5,6%) e nei valori di 146 milioni di Euro (+3,4%).
Lo rileva il centro studi di Anacer.
Forte l’incremento degli arrivi di mais (+800.000 tonnellate) dovuto sia agli acquisti dai Paesi comunitari (+607.000 t, di cui +502.000 t dall’Ungheria e -183.000 t dalla Francia), che dalle importazioni dai Paesi terzi (+192.000 t, di cui +251.000 t dall’Ucraina e -98.000 t dal Canada). Tra gli altri principali cereali si registra una lieve riduzione delle importazioni di grano duro (-1,1%) ed orzo (-5,6%), mentre stabile risulta il grano tenero (4,4 mio/t). Nel settore dei semi e farine risultano in aumento le importazioni di farine proteiche vegetali (+167.000 t. pari a +7%, di cui +98.000 t di farina di soia), ed in diminuzione le importazioni di semi oleosi (-51.000 t, -3%, di cui -73.000 t di semi di soia e +8.600 t di semi di girasole).
Le esportazioni dall’Italia dei prodotti del settore cerealicolo nei primi 10 mesi del 2017 registrano un incremento di 361.000 tonnellate rispetto allo stesso periodo 2016 (+10%) grazie alle vendite all’estero dei cereali in granella (+193.000 t di cui +101.000 t di grano duro), riso (+66.000 t considerato nel complesso tra lavorato, semigreggio e rotture di riso) e prodotti trasformati/sostitutivi (+85.000 t). Pure in aumento le esportazioni di farina di grano tenero (+7,6%), semola di grano duro (+7%) e mangimi a base di cereali (+2%). Stabili le esportazioni di pasta alimentare: la riduzione delle vendite verso i Paesi comunitari (-30.000 t) viene compensata dall’aumento delle esportazioni verso i Paesi terzi (+26.000 t).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi dieci mesi del 2017 un esborso di valuta pari a 4.437,2 milioni di Euro (4.291,3 nel 2016) ed introiti per 2.811,3 milioni di Euro (2.755,6 nel 2016).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.625,9 milioni di Euro, contro -1.535,7 milioni di Euro nel 2016.
© copyright Porto Ravenna News
Lo rileva il centro studi di Anacer.
Forte l’incremento degli arrivi di mais (+800.000 tonnellate) dovuto sia agli acquisti dai Paesi comunitari (+607.000 t, di cui +502.000 t dall’Ungheria e -183.000 t dalla Francia), che dalle importazioni dai Paesi terzi (+192.000 t, di cui +251.000 t dall’Ucraina e -98.000 t dal Canada). Tra gli altri principali cereali si registra una lieve riduzione delle importazioni di grano duro (-1,1%) ed orzo (-5,6%), mentre stabile risulta il grano tenero (4,4 mio/t). Nel settore dei semi e farine risultano in aumento le importazioni di farine proteiche vegetali (+167.000 t. pari a +7%, di cui +98.000 t di farina di soia), ed in diminuzione le importazioni di semi oleosi (-51.000 t, -3%, di cui -73.000 t di semi di soia e +8.600 t di semi di girasole).
Le esportazioni dall’Italia dei prodotti del settore cerealicolo nei primi 10 mesi del 2017 registrano un incremento di 361.000 tonnellate rispetto allo stesso periodo 2016 (+10%) grazie alle vendite all’estero dei cereali in granella (+193.000 t di cui +101.000 t di grano duro), riso (+66.000 t considerato nel complesso tra lavorato, semigreggio e rotture di riso) e prodotti trasformati/sostitutivi (+85.000 t). Pure in aumento le esportazioni di farina di grano tenero (+7,6%), semola di grano duro (+7%) e mangimi a base di cereali (+2%). Stabili le esportazioni di pasta alimentare: la riduzione delle vendite verso i Paesi comunitari (-30.000 t) viene compensata dall’aumento delle esportazioni verso i Paesi terzi (+26.000 t).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi dieci mesi del 2017 un esborso di valuta pari a 4.437,2 milioni di Euro (4.291,3 nel 2016) ed introiti per 2.811,3 milioni di Euro (2.755,6 nel 2016).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.625,9 milioni di Euro, contro -1.535,7 milioni di Euro nel 2016.
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