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Trasporti, Logistica

ravenna 15 febbraio 2018

Cz Loco: ferro e gomma possono convivere

Ne abbiamo parlato con il presidente della società, Mario Danzi

15 febbraio 2018 - ravenna - Le locomotive Cz Loko sono pronte a contribuire alla crescita del traffico merci.
Ne abbiamo parlato con il presidente della società, Mario Danzi

Nell'ultimo periodo si sono accentuati gli investimenti sul fronte ferroviario. CZLOKO come sta affrontando questa fase di mercato?

"Le prime locomotive Cz Loko sono arrivate sul mercato italiano 15 anni fa. Ma indubbiamente le recenti modifiche al contesto normativo e la crescente attenzione al trasporto ferroviario stanno creando nuove opportunità. Nel 2016 abbiamo creato Cz Loko Italia con l'obiettivo di essere presenti direttamente sul mercato italiano; da un lato per meglio cogliere le opportunità di modernizzazione e ampliamento delle flotte; dall'altro per completare l'offerta con un servizio di gestione ricambi e di officine mobili, in grado di rispondere efficacemente alle crescenti aspettative in termini di disponibilità e affidabilità dei mezzi. Contemporaneamente abbiamo rapidamente presentato due prodotti adatti alle specifiche esigenze del mercato italiano. La locomotiva Cz Loko 741 è stata la prima in Italia ad ottenere la certificazione ANSF 1/2015 per servizi di manovra. La locomotiva Cz Loko 744 sarà a breve certificata per servizi di linea.
Direi che abbiamo intercettato la domanda perché entrambi i prodotti sono stati molto bene accolti dal mercato. Negli ultimi 2 anni abbiamo consegnato in Italia nove locomotive 741, che arriveranno almeno a dodici entro fine 2018. Nei prossimi mesi arriveranno poi le prime cinque 744. Ci conforta il fatto che quasi tutti i clienti di queste locomotive ne hanno ordinate o ne stanno ordinando altre".

Incentivi come Ferrobonus e Marebonus quanto favoriscono il passaggio della merce dalla gomma al ferro?


"Sono importanti perché consentono al settore ferroviario di aumentare la propria competitività e proporsi per nuovi servizi, con positivi effetti sociali ed ambientali. E anche economici, perché talora il trasporto "tutto strada" viene scelto per comodità o assenza di alternative, ma ad un'analisi più accurata si rivela non essere la soluzione più efficiente ed efficace nemmeno per chi deve effettuare i trasporti.
Oltre all'effetto diretto, questi incentivi innestano un circolo virtuoso, in quanto consentono al settore ferroviario di raggiungere la forza e la massa critica per effettuare investimenti e ottimizzazioni che portano poi a risultati duraturi, spostando in maniera permanente la quota modale in favore della ferrovia. Contribuendo così a raggiungere gli obiettivi di incremento del trasporto ferroviario merci, dove l'Italia deve e può recuperare terreno rispetto ai principali Paesi Europei".

La parola d'ordine è però intermodalità. Ovvero, treni e camion possono convivere. È così? E come possono convivere?

"Gomma e ferro possono convivere e anzi possono darsi una mano a vicenda; le soluzioni logistiche migliori sfruttano spesso le specifiche caratteristiche di entrambe le forme di trasporto, con dinamiche che devono essere continuamente ottimizzate per adattarsi costantemente alle mutevoli esigenze del mercato. È immediatamente evidente come un tale approccio richieda un'organizzazione più complessa in cui gli anelli più delicati sono proprio i punti di contatto tra le due modalità di trasporto, ovvero dove le merci devono passare dalla strada alla rotaia o viceversa. È qui che tradizionalmente operano le nostre locomotive, con l'obiettivo di ridurre i tempi e i costi di trasbordo, elemento cruciale per offrire un servizio competitivo ai clienti".

Investimenti su Ravenna. A che punto siamo?

"Monitoriamo con attenzione le attività ferroviarie connesse con il Porto di Ravenna, che forse è meno conosciuto al grande pubblico, ma movimenta volumi di tutto rilievo a livello nazionale e presenta quote significative di trasporto ferroviario. Siamo orgogliosi di avere le nostre locomotive che operano in un tale contesto.
Quando si parla di porto si pensa al mare, ma la sfida si gioca anche a terra; e spesso la qualità del servizio di manovra e delle connessioni ferroviarie sono elementi fondamentali per l'attrattività e la redditività.
È una sfida che accettiamo volentieri, sapendo di essere in grado di dare un importante contributo. Le locomotive Cz Loko stanno quotidianamente dimostrando di avere elevati indici di disponibilità e ridotti costi di esercizio, grazie ai quali è possibile aumentare e migliorare le prestazioni e la concorrenzialità dell’intero sistema portuale".

Quali possibilità di sviluppo intravvedete? Versi quali mercati? Interporti?

"Cz Loko costruisce locomotive diesel da linea e da manovra. Le nostre locomotive sono quindi in servizio presso tutte le principali imprese ferroviarie italiane che operano nel trasporto ferroviario merci e che necessitano di percorrere anche tratte non elettrificate.
L'altro grande settore in cui siamo presenti sono i servizi di manovra e quindi le realtà che si occupano della gestione e dell’esercizio di binari ferroviari presso porti, raccordi industriali e terminal intermodali. Le locomotive Cz Loko operano nei grandi terminal italiani di Verona e Novara; in Regione Emilia-Romagna presso i terminal di Rubiera e Dinazzano. Sia nelle locomotive da linea che da manovra vediamo spazi di crescita perché le flotte italiane sono mediamente anziane: ci sono casi in cui i costi di ammortamento delle nostre locomotive nuove sono inferiori ai maggiori oneri di esercizio e manutenzione delle vecchie locomotive attualmente in servizio. Per cui mantenere le vecchie locomotive non ha alcun senso economico, senza nemmeno considerare vantaggi indiretti quali minori emissioni o qualità del servizio. Forniamo anche locomotive per la manovra di rotabili nelle stazioni e officine ferroviarie e per il soccorso in linea, nonché locomotive e mezzi speciali per imprese di costruzione e manutenzione di linee ferroviarie. Ma entrambi questi settori sono finora marginali per Cz Loko in Italia".



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