Trasporti, Logistica
03 febbraio 2014
Ravenna, Giachino e la logistica al Propeller
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03 febbraio 2014 - ‘Logistica e trasporti. Motore di sviluppo per il cambio di passo del Paese’ è il titolo del libro pubblicato dall’ex sottosegretario ai Trasporti (2008/2011) Bartolomeo Giachino e presentato recentemente nel corso di una serata promossa dal Propeller del presidente Simone Bassi. Giachino, oltre che sottosegretario, è stato anche presidente della Consulta generale per l’autotrasporto e padre del Piano nazionale della logistica 2011-2020.
“I porti sono il fulcro della logistica, la crescita di questo settore vale 40 miliardi di euro, cioè 1 punto di pil. Investire in logistica significa creare posti di lavoro, dare una prospettiva ai nostri figli”. Giachino sta preparando la seconda edizione del libro, pronta per fine febbraio. Al dibattito sono intervenuti Alessandro Ricci, presidente dell’Interporto di Bologna, Veniero Rosetti, presidente del Consar e Galliano Di Marco presidente dell’Autorità portuale.
Per Ricci uno dei problemi principali che deve affrontare il Paese “è quello della burocrazia che fa ritardare la movimentazione delle merci e quindi non ci fa essere competitivi. Prima riformiamo la burocrazia, poi pensiamo alle infrastrutture”.
“La non competitività dell’Italia – dice Rosetti – viene dal parlare e dal non fare. Intanto pensiamo a migliorare le infrastrutture che abbiamo, poi pensiamo a farne di nuove. Per discutere di logistica dobbiamo mettere attorno a un tavolo tutti i protagonisti della catena: dagli imprenditori a chi fornisce i servizi alle imprese. Non c’è logistica senza gomma”.
Schietto come sempre il presidente Di Marco: “La riforma Lupi? Nessuno l’ha vista. Il porto offshore di Venezia: sarò il deserto dei tartari. Soldi pubblici buttati a mare. Piuttosto è ora di riformare certi servizi. Pensiamo alla sanità marittima: non può fare orari da ente pubblico, deve fare gli orari del porto, perché le merci non possono stare ferme. E a questo nessuno pensa?”.
© copyright Porto Ravenna News
“I porti sono il fulcro della logistica, la crescita di questo settore vale 40 miliardi di euro, cioè 1 punto di pil. Investire in logistica significa creare posti di lavoro, dare una prospettiva ai nostri figli”. Giachino sta preparando la seconda edizione del libro, pronta per fine febbraio. Al dibattito sono intervenuti Alessandro Ricci, presidente dell’Interporto di Bologna, Veniero Rosetti, presidente del Consar e Galliano Di Marco presidente dell’Autorità portuale.
Per Ricci uno dei problemi principali che deve affrontare il Paese “è quello della burocrazia che fa ritardare la movimentazione delle merci e quindi non ci fa essere competitivi. Prima riformiamo la burocrazia, poi pensiamo alle infrastrutture”.
“La non competitività dell’Italia – dice Rosetti – viene dal parlare e dal non fare. Intanto pensiamo a migliorare le infrastrutture che abbiamo, poi pensiamo a farne di nuove. Per discutere di logistica dobbiamo mettere attorno a un tavolo tutti i protagonisti della catena: dagli imprenditori a chi fornisce i servizi alle imprese. Non c’è logistica senza gomma”.
Schietto come sempre il presidente Di Marco: “La riforma Lupi? Nessuno l’ha vista. Il porto offshore di Venezia: sarò il deserto dei tartari. Soldi pubblici buttati a mare. Piuttosto è ora di riformare certi servizi. Pensiamo alla sanità marittima: non può fare orari da ente pubblico, deve fare gli orari del porto, perché le merci non possono stare ferme. E a questo nessuno pensa?”.
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