Trasporti, Logistica
roma
01 luglio 2020
Nicolini: "Un errore non approfittare del DL Semplificazioni"
Per il presidente di Confetra sarebbe ingiustificabile un provvedimento che non tiene conto del settore più vessato dalla burocrazia
![Nicolini: Un errore non approfittare del DL Semplificazioni](/file/articoli/th/articoli_1937.jpg)
01 luglio 2020 - roma - “Non approfittare del Dl Semplificazioni per imprimere una svolta al settore sarebbe un imperdonabile errore”. Lo dichiara il presidente di Confetra, Guido Nicolini.
"Agli Stati Generali dell'economia – aggiunge il presidente - abbiamo condiviso il tema con il Governo: non possiamo più sostenere il peso di 30 miliardi di oneri burocratici l'anno. 133 sono i procedimenti amministrativi vigenti, in tema di controlli sulla merce, solo in ambito portuale, ed in capo a 13 diverse pubbliche amministrazioni. Se guardiamo poi all'intero Settore logistico, gli adempimenti amministrativi su merci e vettori arrivano ad oltre 400, coinvolgendo 30 uffici o enti pubblici”.
Le spedizioni, cuore pulsante della logistica in tutto il mondo, sono regolate da un Regio Decreto del 1942, e dal 2016 aspettiamo che sia reso operativo lo Sportello Unico Doganale e dei Controlli.
“Sarebbe ingiustificabile varare un DL Semplificazioni senza occuparsi del Settore più vessato dalla burocrazia, la Logistica ed il trasporto merci" Nicolini conclude con un esempio : "Le grandi piattaforme di e-commerce hanno il loro hub distributivo per l' Europa in UK. Oggi, con la Brexit, stanno ovviamente programmando la delocalizzazione considerato che potrebbero esserci barriere amministrative o economiche sugli scambi tra Londra e Vecchio Continente.
L'Italia è tagliata fuori dalle possibili opzioni, pur avendo costi del lavoro e di locazioni degli impianti più competitivi rispetto a Francia o Olanda, perché il Paese non offre certezze sui tempi di svincolo della merce. Che poi è la stessa ragione per cui le merci destinate alla Pianura padana in larga parte decidono di scalare il porto di Rotterdam, e scendere poi in treno o camion, piuttosto che i porti liguri. In entrambi i casi: decine e decine di miliardi persi per il Sistema Paese in termini di fatturato, gettito fiscale, lavoro, ricchezza. Inutile invitarci a "reinventare l'Italia" se poi non si è in grado di capire ed agire su queste banalità"
© copyright Porto Ravenna News
"Agli Stati Generali dell'economia – aggiunge il presidente - abbiamo condiviso il tema con il Governo: non possiamo più sostenere il peso di 30 miliardi di oneri burocratici l'anno. 133 sono i procedimenti amministrativi vigenti, in tema di controlli sulla merce, solo in ambito portuale, ed in capo a 13 diverse pubbliche amministrazioni. Se guardiamo poi all'intero Settore logistico, gli adempimenti amministrativi su merci e vettori arrivano ad oltre 400, coinvolgendo 30 uffici o enti pubblici”.
Le spedizioni, cuore pulsante della logistica in tutto il mondo, sono regolate da un Regio Decreto del 1942, e dal 2016 aspettiamo che sia reso operativo lo Sportello Unico Doganale e dei Controlli.
“Sarebbe ingiustificabile varare un DL Semplificazioni senza occuparsi del Settore più vessato dalla burocrazia, la Logistica ed il trasporto merci" Nicolini conclude con un esempio : "Le grandi piattaforme di e-commerce hanno il loro hub distributivo per l' Europa in UK. Oggi, con la Brexit, stanno ovviamente programmando la delocalizzazione considerato che potrebbero esserci barriere amministrative o economiche sugli scambi tra Londra e Vecchio Continente.
L'Italia è tagliata fuori dalle possibili opzioni, pur avendo costi del lavoro e di locazioni degli impianti più competitivi rispetto a Francia o Olanda, perché il Paese non offre certezze sui tempi di svincolo della merce. Che poi è la stessa ragione per cui le merci destinate alla Pianura padana in larga parte decidono di scalare il porto di Rotterdam, e scendere poi in treno o camion, piuttosto che i porti liguri. In entrambi i casi: decine e decine di miliardi persi per il Sistema Paese in termini di fatturato, gettito fiscale, lavoro, ricchezza. Inutile invitarci a "reinventare l'Italia" se poi non si è in grado di capire ed agire su queste banalità"
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