Trasporti, Logistica
ravenna
24 febbraio 2022
L'Unione utenti alla prefettura: "Fate cessare i blocchi"
Lettera firmata da Martini: "Così si favoriscono i porti vicini". Domani nuove proteste
24 febbraio 2022 - ravenna - Domani terzo giorno di protesta degli autoconvocati. I punti di ritrovo sono il Porto San Vitale e vicino alla Marcegaglia. In mattinata Riccardo Martini, presidente dell'Unione Utenti del porto, ha inviato una lettera alla prefettura con la quale chiede di porre fine al blocco del porto.
"Esprimiamo la fortissima preoccupazione per il blocco stradale attuato sin da ieri all'entrata del Porto di Ravenna da alcuni manifestanti dell'autotrasporto. Tale iniziativa sta provocando gravissimi danni a causa della paralisi delle consegne e il mancato avvio al lavoro per tantissimi lavoratori portuali e trasportatori che non aderiscono a tale manifestazione".
Gli operatori portuali non entrano nel merito delle rivendicazioni dei manifestanti, "sicuramente motivate, ma riteniamo che in questo difficilissimo momento, in cui si sta faticosamente cercando di uscire da una crisi economica di due anni, questi blocchi siano inaccettabili e creino solo un danno al tessuto economico del nostro territorio, tanto più che sembra siano attuati solo nel porto di Ravenna, in quanto negli altri porti del centro e nord Italia la situazione al momento non presenta analoghi problemi".
Lo stesso Comitato Unitario dell'Autotrasporto della provincia di Ravenna "si è dissociato dalla manifestazione in atto, a dimostrazione che il blocco è causato da una minoranza che non rappresenta la realtà locale.
La scrivente Unione Utenti chiedi quindi a codesta Prefettura di mettere in atto le misure necessarie a ripristinare al più presto la normale circolazione dei veicoli commerciali e dei lavoratori portuali, anche per evitare possibili distorsioni di mercato a favore dei porti vicini".
© copyright Porto Ravenna News
"Esprimiamo la fortissima preoccupazione per il blocco stradale attuato sin da ieri all'entrata del Porto di Ravenna da alcuni manifestanti dell'autotrasporto. Tale iniziativa sta provocando gravissimi danni a causa della paralisi delle consegne e il mancato avvio al lavoro per tantissimi lavoratori portuali e trasportatori che non aderiscono a tale manifestazione".
Gli operatori portuali non entrano nel merito delle rivendicazioni dei manifestanti, "sicuramente motivate, ma riteniamo che in questo difficilissimo momento, in cui si sta faticosamente cercando di uscire da una crisi economica di due anni, questi blocchi siano inaccettabili e creino solo un danno al tessuto economico del nostro territorio, tanto più che sembra siano attuati solo nel porto di Ravenna, in quanto negli altri porti del centro e nord Italia la situazione al momento non presenta analoghi problemi".
Lo stesso Comitato Unitario dell'Autotrasporto della provincia di Ravenna "si è dissociato dalla manifestazione in atto, a dimostrazione che il blocco è causato da una minoranza che non rappresenta la realtà locale.
La scrivente Unione Utenti chiedi quindi a codesta Prefettura di mettere in atto le misure necessarie a ripristinare al più presto la normale circolazione dei veicoli commerciali e dei lavoratori portuali, anche per evitare possibili distorsioni di mercato a favore dei porti vicini".
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