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Porti

ravenna 21 giugno 2024

Il presidente Bassi: «Cosa manca al porto ravennate per essere veramente attrattivo?»

Alessandro Panaro, Capo del Servizio Trasporti Marittimi e Logistica di SRM, ospite di un dibattito del Propeller Club di Ravenna

21 giugno 2024 - ravenna - Il Propeller Club di Ravenna ha ospitato Alessandro Panaro, Capo del Servizio Trasporti Marittimi e Logistica di SRM, il Centro Studi – collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo e sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo – specializzato nell’analisi delle filiere produttive e del turismo. L’attività di ricerca si focalizza, inoltre, sul settore logistico-portuale e sul comparto energetico.
SRM ha sede a Napoli e realizza i suoi studi con una visione euro-mediterranea.

L’avv. Simone Bassi, Presidente del Propeller Club di Ravenna ha introdotto la serata con alcune considerazioni e domande.

«Il Porto di Ravenna nei primi 4 mesi del 2024 ha segnato un calo del 6,7% (oltre 582 mila di tonnellate in meno) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il numero di toccate delle navi è stato pari a 813, con 26 toccate in più (+3,2%) rispetto al 2023.
Il solo mese di aprile 2024 ha registrato un calo del 7,9% (oltre 169 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2023.
L’anno 2023 aveva chiuso in calo del 6,9% (1,8 milioni di tonnellate in meno) rispetto al 2022. 

Devo però dire che a quella data la cosa non mi preoccupava eccessivamente, dopo due anni particolarmente positivi nei quali sono stati superati i volumi ante pandemia e si è stabilito per due volte il record storico di traffico e in un contesto della portualità nazionale dove si sono registrati cali ben più vistosi.

Ora il calo complessivo di questi mesi mi comincia invece a preoccupare.
Il Porto di Ravenna sta affrontando l’impresa epocale del cosiddetto PROGETTO HUB PORTUALE che tutti noi ben conosciamo.
Ci chiediamo però cosa manca per essere veramente attrattivi, dove dobbiamo lavorare.
Quali sono i fattori che hanno causato questo calo? Sono fattori esterni alla nostra sfera di azione e di intervento ovvero sono nella nostra disponibilità?
Come fronteggiare la situazione?».

Ai quesiti posti ha risposto Alessandro Panaro con dovizia di dati e statistiche, traendone spunto per importanti riflessioni e stimoli alla Comunità Portuale ravennate.
In questi ultimi mesi si sono unite molte componenti economiche a carattere più generale e logistiche che stanno influenzando le dinamiche dei traffici marittimi con conseguente impatto sui porti.

Transizione energetica, dinamiche geopolitiche, due guerre in atto, introduzione dell’ETS e riequilibri dei mercati delle materie prime, i condizionamenti dei grandi canali di Panama e Suez, l’avvento di nuovi modelli logistici connessi a sostenibilità e digitalizzazione sono fattori che stanno agendo in modo dirompente sui porti italiani e anche sul porto di Ravenna i cui risultati sono anch’essi condizionati dalla congiuntura internazionale.

Nondimeno vi sono alcune mancate politiche strategiche che fanno rimanere invariati alcuni fenomeni che indiscutibilmente vanno ad impattare sui traffici portuali come gli investimenti in intermodalità, la complessa attuazione del PNRR e una Zona Logistica Semplificata di cui si attende da tempo l’attuazione nonostante la recentissima uscita del nuovo decreto attuativo che fornisce le direttive per renderla operativa.

Panaro ha fornito altresì alcuni importanti temi di lavoro: il gigantismo navale lungi dall’essere in via di riduzione è invece sempre più spinto; la digitalizzazione è la via per la riduzione dei tempi di sosta nave e per il conseguente miglioramento dell’indicatore di competitività dei porti nazionali; il green port è un nuovo modello di porto che va perseguito quale imprescindibile fattore strategico di attrazione per il futuro; la sostenibilità e la intermodalità sono fattori chiave di sviluppo; lo short sea shipping rende e può rendere leader l’Italia in Europa.

Nei prossimi 5 anni l'area Med crescera` piu` della media mondiale e di Cina e dell’Europa del Nord ed i porti italiani devono giocare un ruolo da protagonisti.

Infine Panaro ha fornito le seguenti risposte sul “cosa fare?”. Per quanto riguarda le imprese: gestione delle scorte (per alcuni settori); digitalizzazione spinta; meno ex works; gigantismo sempre piu` spinto.
Per quanto riguarda i porti: spinta agli investimenti in innovazione; ricerca di nuovi mercati; realizzazione di distretti che possono essere un volano; la ZLS puo` essere importante soprattutto per l’aspetto burocratico.


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