Dogane, Ravenna esempio nazionale

21 dicembre 2013 - ravenna - Dopo i risultati positivi ottenuti nel periodo di sperimentazione nel porto di Ravenna, lo Sportello unico doganale verrà ora reso operativo anche nell’aeroporto di Malpensa. Segno evidente che ravenna ha colto nel segno grazie alla collaborazione tra istituzioni, operatori portuali, associazioni di categoria. A questi temi il Propeller club presieduto da Simone Bassi ha dedicato un qualificato convegno.

“Con lo Sportello unico – ha detto giovanni Ambrosio, direttore dell’ufficio delle dogane di Ravenna – ci siamo fatti portatori di innovazione. Spero che questo rinnovamento culturale della Pubblica amministrazione vada fino in fondo”. Guido Ceroni, direttore operativo dell’Autorità portuale e socio del Propeller, nel moderare il dibattito, ha richiamato l’attenzione sul lavoro svolto dal direttore centrale dell’Area tecnologie per l’innovazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Teresa Alvaro (ospite d’onore della serata): “La dottoressa Alvaro ha lavorato con tenacia al progetto fin dal 2011.

A Ravenna la sperimentazione dello Sportello unico doganale ha dato risultati positivi. L’aspetto problematico è che quanto applichiamo a ravenna non è ancora una regola procedurale attuata anche negli altri scali”. Per il presidente dell’Autorità portuale galliano Di marco, i grandi operatori mondiali chiedono ai porti efficienza, tempi certi, intermodalità. Lo Sportello unico è il primo passo”.

La parola è quindi passata al direttore centrale Teresa Alvaro: “Per effettuare un'operazione di import/export, gli operatori debbono pre- sentare, oltre alla dichiarazione doganale, fino a 68 istanze ad altre 18 amministrazioni, trasmettendo ad ognuna informazioni e dati spesso identici o simili nella sostanza per ottenere le autorizzazioni, i permessi, le licenze ed i nulla osta ne- cessari, nella grande mag gioranza dei casi rilasciati su carta. In assenza di un efficace coordinamento tra le amministrazioni coinvolte nel processo di sdoganamento, costi e tempi della frammentazione ricadono sulle imprese”.

Pietro Alidori, direttore interregionale delle Dogane, ha espresso un giudizio molto positivo sul lavoro svolto per quanto riguarda lo sportello unico: "raven- na ha fatto da apripista e sarà di esempio per gli al tri uffici italiani". “L’obiettivo delle Dogane, che poi dovrebbe es- sere l’obiettivo di tutta la Pubblica Amministrazione, – ha sottolineato Alvaro – è quello di mettere gli utenti di fronte ad una burocrazia certa. La vera rivoluzione dello Sportello uni- co è stata quella di mettere la PA in una casa di vetro. Abbiamo raggiunto risultati favorevoli nella gestio- ne dei manifesti. resta il problema che in Italia ab biamo 24 Autorità portua- li, ognuna con un proprio sistema informatico, dobbiamo costruire una piatta- forma unica. I grandi grup- pi che spostano le merci nel mondo non verranno in Ita- lia se non saremo celeri”.

 Per questo motivo, secondo l’Agenzia, è necessa- rio favorire il Pre-Clearing', ovvero la possibilità di comunicare in anticipo alla dogana i dati sulle merci permettendo così l'analisi di rischio e, se non vengono richiesti ulteriori controlli, anticipando notevolmente i tempi dello sdoganamento, fino ad ar rivare allo sdoganamento in mare. Dobbiamo lavorare con l’Ue per arrivare a manifesti europei, mentre con le Capitanerie di porto stiamo esaminando come far interagire i nostri siste- mi informatici”.

La chiusura del presidente del Propeller, Simone Bassi: “Quanto ci ha illustrato la dottoressa Alvaro, è un ottimo esempio di come si debba guardare avanti. La Dogana è il nostro fiore all’occhiello”.



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