Energia
ravenna
12 luglio 2024
Rigassificatore, tempi rispettati. Sarà in funzione il 31 marzo 2025. FOTO E VIDEO
La conferma da parte dell'Ad di Snam, Stefano Venier, in occasione della visita del ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin
12 luglio 2024 - ravenna - Il cronoprogramma per la costruzione del rigassificatore di Snam al largo della costa di Punta Marina a Ravenna è rispettato: entrerà in funzione il 31 marzo 2025. A fine dicembre di quest’anno è attesa la nave rigassificatrice BW Singapore, poi qualche mese per i collaudi.
Sono aumentati, invece, i costi che hanno raggiunto la cifra di un miliardo e duecento milioni per la necessità di costruire una diga frangiflutti a protezione dell’impianto dalle condizioni avverse del tempo, come le mareggiate, che richiede un investimento di circa 300 milioni.
Questo renderà possibile un utilizzo del rigassificatore al 100% in continuo e non all’80%.
Saranno spesi anche una ventina di milioni per l’installazione sulla BW Singapore di un riscaldatore delle acque del mare che in Adriatico hanno temperature più basse rispetto a quelle del Tirreno.
Questi dati sono stati forniti dall’Amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, nella mattinata di oggi in occasione della visita del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin arrivato a Ravenna per fare il punto, insieme al sindaco Michele de Pascale, sullo stato di avanzamento dei lavori.
Il ministro si è recato prima al cantiere dell’azienda Rosetti Marino a Marina di Ravenna, accolto dal presidente Stefano Silvestroni e dall’Ad Oscar Guerra. Da lì si è imbarcato sulla Melanie B della ditta Bambini per raggiungere la piattaforma Petra a 8,5 km dalla costa al largo di Punta Marina.
«Un’opera colossale – l’ha definita al rientro Pichetto Fratin – per le numerose competenze, lo sforzo economico e la quantità di acciaio utilizzato». I numeri sono importanti: 800 persone al lavoro che nei momenti di picco diventano 1200, un investimento di oltre un miliardo, una struttura che pesa 15mila tonnellate equivalente a 15 piattaforme come quelle al largo di Ravenna.
La BW Singapore è in grado di immettere nella rete nazionale 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno.
Il ministro ha sottolineato che «con la sua entrata in funzione, la capacità di rigassificazione complessiva del Paese salirà a 28 miliardi di metri cubi all’anno, un volume corrispondente a circa il 45% della domanda italiana di gas del 2023, uguale a quanto importato dalla Russia nel 2021, capace di consolidare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici all’Italia».
Sono state confermate anche le ricadute positive per il territorio. «Degli oltre 240 fornitori coinvolti – ha affermato Venier - più di 80 vengono dal Ravennate o dall’ Emilia-Romagna. Sono stati assegnati contratti a imprese del territorio per oltre 300 milioni di euro, corrispondenti a circa il 30% dell’intero investimento».
L’Ad di Snam ha precisato che «le opere a terra sono terminate al 90%, quelle a mare al 50%, con un totale di 1 milione e 250mila ore lavorate».
Nel piazzale di Rosetti Marino sono visibili la nuova piattaforma, le briccole e le passerelle di collegamento per trasferire il gas dalla nave al gasdotto sottomarino costruito da Saipem, che lo porterà a terra a Punta Marina. Imponente la distesa di pali, con un diametro da 1,5 a 3 metri, a sostegno della parte superiore della piattaforma che peserà oltre 1500 tonnellate.
La Yudin, ammiraglia della flotta Micoperi, dopo avere ripristinato l’esistente terminale Petra, posiziona i manufatti prodotti da Rosetti Marino grazie a una gru con un braccio in grado di sollevare 2.500 tonnellate.
I lavori per la diga foranea, lunga circa 900 metri, sono attualmente in fase di gara all’Autorità di sistema portuale e inizieranno ad agosto 2024 per terminare a ottobre 2026.
«Complessivamente un cantiere strategico sul quale c'è stato un impegno molto forte da parte di tutte le istituzioni territoriali, a partire dal presidente della Regione Stefano Bonaccini», ha dichiarato il sindaco De Pascale che ha chiesto per Ravenna un ruolo strategico per il futuro delle politiche energetiche italiane e non solo in caso di emergenze come quelle prodotte dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. «Per noi – ha spiegato -significa realizzare grandi progetti di fonti rinnovabili come quelli che stiamo portando avanti con il parco eolico Agnes».
De Pascale ha ricordato che quando il Presidente del Consiglio Draghi annunciò che l'Italia doveva aumentare la propria capacità di diversificazione «ai ravennati fischiarono immediatamente le orecchie perché eravamo consapevoli che Ravenna aveva il know how e le imprese giuste». Un concetto sviluppato da Stefano Silvestroni, presidente del Gruppo Rosetti Marino, quando nell’accogliere il ministro Pichetto Fratin con l’Ad Oscar Guerra, ha affermato che «avrebbe potuto apprezzare la grande capacità organizzativa, progettuale e costruttiva che tutto il mondo ci riconosce, apprezza e ammira».
Il sindaco ha sottolineato le compensazioni e mitigazioni ottenute per il rigassificatore per un totale di circa 20 milioni utilizzati per rinaturalizzare entro la prossima primavera 100 ettari di campi a fianco di via dell’Idrovora a Punta Marina, per la trasformazione a led di tutta l’illuminazione pubblica di Ravenna, per interventi di rigenerazione urbana sia ambientale che turistica finalizzati a ridurre le emissioni climalteranti.
Sono aumentati, invece, i costi che hanno raggiunto la cifra di un miliardo e duecento milioni per la necessità di costruire una diga frangiflutti a protezione dell’impianto dalle condizioni avverse del tempo, come le mareggiate, che richiede un investimento di circa 300 milioni.
Questo renderà possibile un utilizzo del rigassificatore al 100% in continuo e non all’80%.
Saranno spesi anche una ventina di milioni per l’installazione sulla BW Singapore di un riscaldatore delle acque del mare che in Adriatico hanno temperature più basse rispetto a quelle del Tirreno.
Questi dati sono stati forniti dall’Amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, nella mattinata di oggi in occasione della visita del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin arrivato a Ravenna per fare il punto, insieme al sindaco Michele de Pascale, sullo stato di avanzamento dei lavori.
Il ministro si è recato prima al cantiere dell’azienda Rosetti Marino a Marina di Ravenna, accolto dal presidente Stefano Silvestroni e dall’Ad Oscar Guerra. Da lì si è imbarcato sulla Melanie B della ditta Bambini per raggiungere la piattaforma Petra a 8,5 km dalla costa al largo di Punta Marina.
«Un’opera colossale – l’ha definita al rientro Pichetto Fratin – per le numerose competenze, lo sforzo economico e la quantità di acciaio utilizzato». I numeri sono importanti: 800 persone al lavoro che nei momenti di picco diventano 1200, un investimento di oltre un miliardo, una struttura che pesa 15mila tonnellate equivalente a 15 piattaforme come quelle al largo di Ravenna.
La BW Singapore è in grado di immettere nella rete nazionale 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno.
Il ministro ha sottolineato che «con la sua entrata in funzione, la capacità di rigassificazione complessiva del Paese salirà a 28 miliardi di metri cubi all’anno, un volume corrispondente a circa il 45% della domanda italiana di gas del 2023, uguale a quanto importato dalla Russia nel 2021, capace di consolidare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici all’Italia».
Sono state confermate anche le ricadute positive per il territorio. «Degli oltre 240 fornitori coinvolti – ha affermato Venier - più di 80 vengono dal Ravennate o dall’ Emilia-Romagna. Sono stati assegnati contratti a imprese del territorio per oltre 300 milioni di euro, corrispondenti a circa il 30% dell’intero investimento».
L’Ad di Snam ha precisato che «le opere a terra sono terminate al 90%, quelle a mare al 50%, con un totale di 1 milione e 250mila ore lavorate».
Nel piazzale di Rosetti Marino sono visibili la nuova piattaforma, le briccole e le passerelle di collegamento per trasferire il gas dalla nave al gasdotto sottomarino costruito da Saipem, che lo porterà a terra a Punta Marina. Imponente la distesa di pali, con un diametro da 1,5 a 3 metri, a sostegno della parte superiore della piattaforma che peserà oltre 1500 tonnellate.
La Yudin, ammiraglia della flotta Micoperi, dopo avere ripristinato l’esistente terminale Petra, posiziona i manufatti prodotti da Rosetti Marino grazie a una gru con un braccio in grado di sollevare 2.500 tonnellate.
I lavori per la diga foranea, lunga circa 900 metri, sono attualmente in fase di gara all’Autorità di sistema portuale e inizieranno ad agosto 2024 per terminare a ottobre 2026.
«Complessivamente un cantiere strategico sul quale c'è stato un impegno molto forte da parte di tutte le istituzioni territoriali, a partire dal presidente della Regione Stefano Bonaccini», ha dichiarato il sindaco De Pascale che ha chiesto per Ravenna un ruolo strategico per il futuro delle politiche energetiche italiane e non solo in caso di emergenze come quelle prodotte dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. «Per noi – ha spiegato -significa realizzare grandi progetti di fonti rinnovabili come quelli che stiamo portando avanti con il parco eolico Agnes».
De Pascale ha ricordato che quando il Presidente del Consiglio Draghi annunciò che l'Italia doveva aumentare la propria capacità di diversificazione «ai ravennati fischiarono immediatamente le orecchie perché eravamo consapevoli che Ravenna aveva il know how e le imprese giuste». Un concetto sviluppato da Stefano Silvestroni, presidente del Gruppo Rosetti Marino, quando nell’accogliere il ministro Pichetto Fratin con l’Ad Oscar Guerra, ha affermato che «avrebbe potuto apprezzare la grande capacità organizzativa, progettuale e costruttiva che tutto il mondo ci riconosce, apprezza e ammira».
Il sindaco ha sottolineato le compensazioni e mitigazioni ottenute per il rigassificatore per un totale di circa 20 milioni utilizzati per rinaturalizzare entro la prossima primavera 100 ettari di campi a fianco di via dell’Idrovora a Punta Marina, per la trasformazione a led di tutta l’illuminazione pubblica di Ravenna, per interventi di rigenerazione urbana sia ambientale che turistica finalizzati a ridurre le emissioni climalteranti.